Una scelta di vita. Pellegrini è tornato a Roma seguendo il modello Totti

Corriere dello Sport (R.Maida) – Avendo scelto la Roma, avendo rinunciato ai tanti soldi in più che o­ rivano Milan e Juventus, Lorenzo Pellegrini ha dimostrato nei fatti quale fosse il suo intendimento: tornare a casa e vestire la maglia preferita il più a lungo possibile. L’esempio di Totti, che ha ammirato sin da bambino, e degli attuali compagni De Rossi e Florenzi, che hanno deciso di sposare la Roma a tempo indeterminato, erano già una ragione sufficiente per seguire l’idea. Al resto hanno contribuito i legami con la famiglia, che vive a Cinecittà, e con la fidanzata Veronica, la sua stella polare, la ragazza che ha conosciuto da sconosciuto nel pieno dell’adolescenza.

IL CONTRATTO – Eppure c’è una complicatissima clausola che per lui costituisce un’exit strategy. Pellegrini può liberarsi dal contratto firmato a giugno, 2 milioni stagione fino al 2022, e andare a giocare dove vuole secondo una valutazione variabile a seconda delle presenze: la base della clausola è di 30 milioni e vale tanto per l’Italia quanto per l’estero. Ma la breccia che cambia il prezzo è la quota delle 20 partite stagionali, da almeno 45 minuti. Dopo quella soglia, per ogni presenza in più la clausola salirà di un milione. Viceversa, se Pellegrini dovesse giocare di meno, costerebbe di meno anche all’eventuale acquirente: 1,5 milioni in meno a scalare dalla diciannovesima presenza in giù. E’ evidente che questo meccanismo tuteli sia il club, che ha interesse ad alzare la posta se Pellegrini si dimostra indispensabile per la squadra, sia il giocatore, che avrebbe possibilità di muoversi facilmente se non fosse soddisfatto di come viene utilizzato. Naturalmente la clausola vale ogni anno: ogni estate si riparte da zero con il medesimo funzionamento.

LA SITUAZIONE – Visto l’andazzo, la sensazione è che la clausola possa salire facilmente almeno fino a quota 35-40: su 8 partite stagionali, Pellegrini ne ha giocate già 4 da 45 o più minuti, quindi il 50 per cento. Se la Roma dovesse giocare un numero “normale” di partite, quindi 50-55 (38 di campionato, una decina in Europa, il resto in Coppa Italia) e Pellegrini mantenesse questo ritmo, le condizioni di un possibile svincolo diventerebbero favorevoli per la Roma che, non dimentichiamolo, ha pagato il giocatore solo 8,75 milioni: ai 10 sborsati quest’estate per riscattarlo dal Sassuolo vanno sottratti gli 1,25 che Squinzi aveva tirato fuori per comprarlo nel del 2015.

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