Leggo (F. Balzani) – «Una scelta che mina la credibilità del sistema calcio». Il polverone alzato dal rinvio del derby è entrato anche negli uffici del presidente del Coni Malagò che non ha usato mezzi termini per descrivere la vicenda: «È stato un errore. Soprattutto perché non tutte le squadre erano d’accoro. Bisognava prevedere con anticipo quello che sarebbe accaduto. Qualcosa è stato sottovalutato, bisogna riconoscere che nel momento in cui tocchi una pedina, alteri tutto il sistema. E chi ha giocato sempre di domenica, pure impegnata al mercoledì, cioè la Juve che cosa deve dire visto che ha sempre rispettato le regole? Ho parlato con il presidente Agnelli e ho ascoltato la sua comprensibile riflessione, come quella di De Laurentiis».
Il rinvio del derby alle 18 di lunedì 25, infatti, oltre a risultare indigesto alla Roma ha provocato le ire del Napoli. Gli azzurri hanno chiesto alla Lega di spostare il match coi bianconeri di sabato 23 alle 18, in modo da giocare in contemporanea con le romane (in corsa per la Champions come il Napoli). La Lega ha detto no e anche la Juve era contraria: «Penalizzerebbe decine di migliaia di tifosi residenti fuori Torino e già organizzati per la festa scudetto». A essere penalizzati per ora sono i tifosi romani che potranno richiedere il rimborso del biglietto presso la stessa ricevitoria dove l’hanno acquistato. Il prefetto Gabrielli intanto allontana le accuse: «Ho solo preso atto della volontà della Lega calcio di spostare la partita e, siccome lo si voleva giocare alle 20,45, ho solo posto il termine temporale delle ore 18. L’ultima volta che è stato giocato alle 18 ci sono stati problemi? Peccato che coincidesse con uno sciopero dei trasporti…».
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