La Repubblica (S. Scotti) – Due mani sulla qualificazione. Quelle di Svilar, che esulta sotto la curva, dopo una corsa alla Mazzone, con più agilità quando salta i cartelloni dopo aver mandato la Roma agli ottavi di Europa League. Due rigori parati con la freddezza del campione, è lui l’uomo che fa ripetere la storia. Il suo momento è questo, forse ne conoscerà di migliori, ma gli attimi sono irripetibili e sono attimi che volano via. E salvano una squadra che era cambiata totalmente nel secondo tempo, quando il calo (crollo) fisico è evidente.

Anche se prima delle novità tattiche ci sono anche le sorprese, le prime proteste di De Rossi contro un arbitro: non gli piace la direzione di gara all’europea, non gli piacciono le mancate sanzioni per i corpo a corpo su Lukaku che Manzano lascia correre, i falli a centrocampo non fischiati, le poche ammonizioni nonostante i contrasti ruvidi, ma soprattutto il rigore non concesso per il contatto in area su El Shaarawy.