Il Messaggero (M.Caputi) – Una domenica a rischio. E pure a nervi tesi, non solo per l’intervista rilasciata da Totti alla Rai. Francesco, 4’ contro il Real, rischia ma rischia anche la Roma chiamata a cancellare la sconfitta di Champions e a proseguire la rincorsa verso il terzo posto. Giocare da titolare sarebbe per Totti un’opportunità che nasconde insidie taglienti: Francesco ha molto da perdere e poco da guadagnare, e i motivi appaiono evidenti. E il tecnico, mandandolo in campo, si assumerebbe una notevole responsabilità. Quella che la società non si è ancora presa. I messaggi di Spalletti, e le dichiarazioni di Totti, evidenziano un malessere pericoloso, un gelo tra i due ormai venuto a galla. Pallotta non può più rimandare un intervento. Al più presto andrà presa e annunciata la decisione: rinnovare o meno il contratto del Capitano.
Totti è il simbolo e la storia della Roma, uno tra i giocatori italiani più forti di sempre. Lo ha detto esplicitamente: vuole rispetto e correttezza. Forse, per la prima volta, dopo aver dato e fatto tanto per la Roma, ha pensato più a se stesso che alla squadra. Non pretende di giocare, si sente però in grado di farlo, e il messaggio è chiaro. Spalletti, pizzicato da Totti per non parlargli direttamente, ha il compito più difficile: qualsiasi sua scelta odierna potrebbe essere strumentalizzata. C’è un campionato da concludere nel migliore dei modi, ponendo le basi per quello successivo: la vicenda si è fatta complessa e, lo ribadiamo, l’intervento della società è fondamentale. La Roma viene prima di tutto: se lo ricordino Totti, Spalletti e i dirigenti chiamati a gestire la fine della carriera del più grande giocatore della storia giallorossa. Non dovrebbe essere complicato, se si pensasse solo al bene della Roma.