Quattro italiani, due brasiliani, un olandese, un greco, uno spagnolo, un francese, un serbo e uno svedese. Nove nazionalità diverse, tredici difensori in totale, considerati anche i portieri. L’aspetto verbale è tutt’altro che secondario nell’organizzazione difensiva. I giocatori devono sollecitarsi in continuazione, per tenere la linea alta o bassa. Capirsi in un attimo è fondamentale. A parte Bianda, l’inglese è più o meno parlato da tutti, si può sfruttare, almeno in attesa che tutti parlino bene italiano. Lo scrive il Corriere dello Sport.