Leggo (F. Balzani) – Dieci giorni di ipotesi, versioni contrastanti, rivendicazioni e minacce social. Tanto è passato dalla notte in cui una cinquantina di hooligan (così amano definirsi) serbi della Stella Rossa hanno aggredito a piazza Mancini lo storico gruppo romanista dei Fedayn, sottraendo diversi striscioni storici e procurando lesioni gravi ad almeno tre persone.
Ieri a sorpresa è emerso un nuovo filmato che riprende i fatti da una diversa angolazione. Nelle immagini si vedono chiaramente due gruppi di ultras fronteggiarsi a volto coperto. Brevi momenti che precedono l’altro video, quello in cui dall’alto veniva ripresa la fuga nemmeno troppo accelerata dei serbi. Poche ore dopo i Fedayn erano a Fiumicino e a Termini per cercare di recuperare il “maltolto”, mentre a Napoli si brindava all’accaduto visto il gemellaggio tra la tifoseria serba e quella partenopea.
Uno strascico di anni di tensioni culminate con gli scontri sull’A1 di un mese fa. Rivendicazione emersa nel week end quando nel settore dei “Delije” della Stella Rossa venivano intonati canti in italiano mentre nella curva B napoletana spuntavano bandiere serbe proprio al fianco dello striscione Fedayn (quelli napoletani, non romani).
Ma ora tutta quella tensione rischia di spostarsi nella curva giallorossa. Perché l’episodio non è piaciuto ad altri gruppi, e in molti chiedono ora lo scioglimento dei Fedayn che non dovrebbero prendere parte alla trasferta di Salisburgo di domani. Un evento storico considerati i 51 anni di militanza. Il rischio di incidenti è alto anche in vista di Roma-Verona di domenica. Il muretto occupato dal gruppo fondato da Roberto Rulli potrebbe restare vuoto a prescindere dalla presenza dello striscione. E diventare una sorta di terra di nessuno.