Un reparto già inedito: la rivoluzione è servita

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Il Messaggero (A.Angeloni) – La rivoluzione in difesa non si poteva proprio immaginare. Ritocchi sì, un cambio quasi totale proprio no. Specialmente per quel che riguarda i centrali. Serviva semmai, e con una certa urgenza, un intervento sulle fasce. E lì si stava operando, con la partenza di Holebas, con la preghiera, specie ad inizio estate, a Cole di fare le valigie e accettare una buonuscita (stesso discorso era stato fatto a Maicon, che ha preferito rimettersi in gioco sempre con la maglia della Roma), con l’addio a Balzaretti, inattivo per un anno e non trattenuto poiché a scadenza di contratto.

La Roma aveva bisogno di terzini e di un portiere, perché De Sanctis è un colosso ma in là con l’età. E’ arrivato Szczesny a dare fiato a Morgan, sta arrivando Digne per tappare una falla a sinistra, ne arriverà un altro dall’altra parte (e forse un altro ancora che sappia giocare sia a sinistra sia a destra), in più c’è (per ora) Torosidis. Ricordiamo per un attimo il quartetto base (più o meno base) della passata stagione: De Sanctis, Maicon (Florenzi), Manolas, Yanga Mbiwa (Astori), Holebas (Cole).

Ci rendiamo conto che di questi, nella stagione che sta per cominciare, rischia di esserci il solo Manolas, che la Roma, almeno per quest’anno, ha scelto di non considerare come possibile partente, rifiutando anche offerte interessanti (vedi Arsenal). Castan torna e come se fosse una novità, vista l’inattività forzata nel passato campionato. Il volto nuovo doveva essere Romagnoli, ma pure lui non ci sarà, così come ha preso ormai la via di fuga Astori, senza troppi rimpianti da parte di nessuno. Ne arriveranno altri due perché a lasciare la Roma, molto probabilmente, sarà pure Yanga Mbiwa, l’eroe dell’ultimo derby Champions.

 
TUTTO A SORPRESA – Quello difensivo, lo scorso anno, era sembrato il riparto più affidabile, con tutti i suoi difetti e limiti tecnici di alcuni calciatori. Specie nella seconda parte della stagione, con la Roma che aveva scelto di mascherarsi dietro un calcio prevalentemente difensivo, il quartetto arretrato era andato avanti senza troppe sbavature. Manolas, tra alti e bassi, è sembrato il migliore, staccato, rispetto agli altri.

Florenzi si è inventato terzino, Holebas ha fatto quello che ha potuto e Cole,in pratica come Maicon, non si era mai visto. Ma ciò che funzionava bene erano soprattutto i centrali. E oggi, la rivoluzione, è proprio lì (data per scontata, lo ripetiamo, quella sulle fasce). Succede oggi quello che era successoquandose ne sono andati prima Burdisso e poi Marquinhos. Vanno via Romagnolie forse Yanga Mbiwa e ecco due nuovi centrali, più un rinnovato Castan. Tre su quattro diversi. Per dare freschezza al settore, apparso nell’ultima amichevole un po’ sbandato,

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