La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Le cronache più o meno segrete di Trigoria raccontano che dopo il gol al Frosinone di tacco, Stephan El Shaarawy abbia detto a chi incrociava sulla sua strada: «Inizio a sentirmi libero». Era il 30 gennaio, neanche 40 giorni dopo il Faraone non solo è libero, ma ha ormai spiccato il volo. Dalle luci di Montecarlo a quelle di Roma, la rinascita di Stephan passa attraverso una consapevolezza: non poter più sbagliare. Lo ha detto a Sabatini e Spalletti prima di firmare per il club giallorosso, lo sta dimostrando in queste settimane. Non solo in campo, dove con 5 reti e 2 assist in 6 partite sta fornendo un rendimento altissimo, ma soprattutto fuori.
NUOVA VITA – Arrivato con la fama di ragazzo sensibile e generoso ma che faticava a restare con centrato solo sul calcio, El Shaarawy sta mettendo a tacere voci, pregiudizi e malelingue: vive in una casa nella parte alta del Torrino, frequenta ristoranti in zona o poco distanti da Trigoria, ogni tanto una passeggiata in centro, pochi e fidati amici, il fratello Manuel lo aiuta quotidianamente, l’agente Pastorello è una presenza silenziosa ma costante. Vive a due passi da Florenzi, che già conosceva visti i trascorsi in Nazionale, e che è il suo compagno di stanza in ritiro: sono molto legati, ma l’attaccante ha stretto un bel rapporto anche con Nainggolan.
PARRUCCHIERE E MARE – Questione di capelli? Sembra che il presidente Pallotta preferisca quel li di Stephan a quelli di Radja, i bambini invece si dividono: basta fare un giro su Twitter per vedere come il taglio dell’italiano stia rapidamente scalando posizioni. A Milano Stephan aveva un parrucchiere di fiducia, a Roma ne ha scelto, almeno per ora, uno ad Ostia, vicino al mare che tanto ama e dove ogni tanto capita di incrociarlo, in tanti lo imitano, basti pensare che nei giorni scorsi un salone per uomo di Morlupo ha pubblicizzato sui social network il taglio «alla El Shaarawy» per chiunque volesse prendere spunto.
FAN CLUB E BILIARDO – D’altronde, ai tifosi il ragazzo piace, alle tifose pure di più, anche se ancora non c’è una versione romana del fan club milanese composto da una trentina di giovani che lo seguono ovunque. Lui però è sempre disponibile, è uno di quelli che si ferma spesso a parlare con i giornalisti, la sua maglia è la più venduta dopo quella di Totti, non ha problemi a concedersi a tifosi e sponsor purché, ogni tanto, lo lascino in pace a godersi la sua passione: il biliardo. Da giocare? Sì (e chissà se qui batterà Totti come a Milano batteva Montolivo), ma soprattutto da vedere. Stephan si rilassa guardando partite sul tavolo verde, e guai ad interromperlo nei momenti cruciali. Altrimenti, per qualche istante, scompare quel sorriso che non lo abbandona mai da quando è a Trigoria. Ogni volta che lascia il centro sportivo per tornare a casa si ferma con tutti i tifosi che lo aspettano e quando qualche settimana fa una ragazza è scoppiata in lacrime perché non è riuscita a farsi il sospirato selfie, lui l’ha vista dal lo specchietto e ha fatto retromarcia: «Una cosa mai vista qui», il commento su Facebook di una delle presenti, colpita dall’umilità dell’ex milanista. Non solo lei, comunque, visto che in molti si aspettavano un ragazzo viziato e invece si sono ritrovati un giovane uomo consapevole degli errori del passato e ben determinato a non ripeterli. La strada, per adesso, è quella giusta.