La Gazzetta dello Sport (M. Fallisi) – Romelu Lukaku e Tammy Abraham, insieme, fanno un Joshua Zirkzee, e il Milan ragiona anche su questo. Il belga e l’inglese a oggi viaggiano su strade parallele, ma non è detto che le due piste non finiscano per incrociarsi e confluire nella stessa direzione. Per capire il gioco di incastri occorre iniziare dal punto di partenza, ovvero da Zirkzee. Il punto è che l’operazione si è arenata sui costi “accessori”, cioè quei 15 milioni di commissioni richiesti dall’agente di Joshua, che fanno lievitare il costo di Zirkzee a 55 milioni complessivi. Anche Lukaku, tornato al Chelsea dopo la stagione in prestito alla Roma, ha una clausola di uscita simile (43 milioni), ma il Milan per Big Rom valuta altre formule: trattare con i Blues sulla base di 25-30 milioni oppure aspettare l’ultima parte del mercato per provare a battere la strada del prestito.
Nel frattempo, i dirigenti del Portello studiano anche altri profili. Ed è qui che entra in gioco Abraham, centravanti che Paulo Fonseca vedrebbe bene nel suo Milan. L’inglese ha un contratto fino al 2026 e può lasciare la Capitale. La Roma, che lo aveva pagato 40 milioni, valuta il suo cartellino intorno ai 30 milioni, ma il costo residuo a bilancio è di circa 16 milioni: è realistico allora ipotizzare che per una cifra tra i 20 e i 25 milioni Abraham potrebbe cambiare maglia. A rompere l’equilibrio in caso di doppio 9, semmai, sarebbero gli stipendi. Investire su Zirkzee, con il quale c’è un’intesa per un ingaggio da 4 milioni a salire, consentirebbe al Milan di contenere i costi e continuare a costruire dentro al perimetro della politica cara al club.
Andare su Lukaku o Abraham (oppure su entrambi), alzerebbe la spesa: l’ex centravanti dell’Inter guadagna 7,5 milioni a stagione più bonus, mentre per l’inglese siamo sui 5 milioni più uno di bonus. Oltre alle cifre, logicamente ci sono le valutazioni tecniche. Meglio puntare su un giovane come Zirkzee (23 anni) o su due 9 di esperienza come il 31enne Lukaku e il quasi 27enne Abraham?.