Corriere della Sera (A. Bocci e P. Tomaselli) – Dalla gioia alla delusione, dal dominio assoluto alla sofferenza pura. L’Italia segna con Cambiaso e Retegui due gol in 24 minuti da applausi, ma alla fine rischia persino di perdere. Lo spartiacque è l’espulsione scriteriata di Pellegrini, al tramonto di un primo tempo da applausi in cui gli azzurri sembrano quelli che hanno conquistato il Parco dei Principi e annichilito la Francia vice campione del mondo. Un doppio colpo letale nel giro di due minuti. L‘Italia principesca diventa operaia, si abbassa, soffre, si chiude, cerca di limitare i danni, non riuscendo quasi mai a far scattare il contropiede. Una gara quasi di altri tempi, con la squadra arroccata davanti a Donnarumma.
Il Belgio, trasformato, pareggia con Trossard e invoca il rigore del possibile sorpasso per un intervento di Bastoni su Openda. La resistenza però premia l’Italia e alla fine quel punticino, che sul 2-0 avremmo disprezzato, ci fa persino sorridere. La rete di Cambiaso, alla fine del primo minuto, è un piccolo capolavoro, un’azione in verticale che impegna quattro giocatori, da Tonali che recupera palla a Dimarco, che prima la scambia con Pellegrini e poi la deposita a centro area dove De Cuyper in scivolata rischia l’autogol e favorisce la ribattuta vincente del terzino della Juve. Il raddoppio di Retegui arriva alla fine dell’ennesima verticalizzazione e il solito fulminante cambio di gioco da sinistra a destra, tra Dimarco e Cambiaso, le nostre frecce. Cambia tutto quando Pellegrini si fa cacciare. Cala la notte sull’Olimpico. L’arbitro, il Norvegese Eskas, ammonisce il romanista e lo espelle dopo aver rivisto le immagini al monitor. Da quel momento il Belgio, sesto nel ranking, salta addosso alla partita anche se non dispone della forza di Lukaku e la qualità di De Bruyne.
Foto: [Fabrice Coffrini] / [AFP] via [Getty Images].