Il nostro è un Paese dove albergano da sempre resistenze culturali al cambiamento. Forse nel calcio siamo alla vigilia di un campionato “diverso” in cui il tatticismo, il difensivismo e la paura potrebbero lasciare il posto alla strategia, alle emozioni e al coraggio, come poche volte è successo negli ultimi 60-70 anni. Gli autori di questa svolta epocale che dovrebbe sotterrare il catenaccio e permettere una mentalità più da dominus, da protagonisti, saranno in particolare le grandi squadre, ma non solo: la Juventus, il Napoli, l’Inter, il Milan, la Roma ma anche l’Atalanta, la Sampdoria, il Sassuolo, il Genoa e altre seguiranno. Gli uomini della svolta sono Sarri, Ancelotti, Conte, Giampaolo, Fonseca, Gasperini, Di Francesco, De Zerbi e Andreazzoli. Tutti professionisti che credono nelle proprie idee e lavorano sulla squadra per migliorare i singoli. Per loro il calcio è una filosofia non solo una questione di gioco, dove non possono mancare valori come il merito, la bellezza, le emozioni e lo spettacolo, elementi che aiutano e amplificano la vittoria del club. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.