Un anno fa la Conference: in sette cercano il bis

Corriere dello Sport (R. Maida) – È un giorno speciale per la Roma, che oggi forse non per caso aprirà il centro sportivo ai giornalisti per il media-day obbligatorio per le due finaliste dell’Europa League.

Lo scorso anno, proprio il 25 maggio, la squadra vinceva la prima edizione della Conference League battendo il Feyenoord nella finale di Tirana con il gol del grande assente di questo 2023, cioè Nicolò Zaniolo.

Il trionfo ha abbellito una bacheca internazionale che dal 1960/61 quando il club conquistò la Coppa delle Fiere, non veniva rinverdita. Si è trattato comunque del primo titolo di sempre riconosciuto dall’Uefa. E del primo trofeo vinto dopo 14 anni di niente. Il risultato di Tirana venne ovviamente accolto con un entusiasmo straordinario dai tifosi, che accolsero i vincitori all’aeroporto di Fiumicino e poi diedero vita a una grande festa nel centro di Roma, con il presidente Friedkin e tutta la squadra a girare sul pullman scoperto per le vie della città.

Ora Mourinho spera di ripetere l’impresa a Budapest: della squadra che superò il Feyenoord, contro il Siviglia dovrebbero partire titolari in molti. Da Rui Patricio a Pellegrini, da Smalling a Cristante, da Mancini ad Abraham e forse Ibañez. Il telaio del gruppo è sempre lo stesso, anche se poi la rosa è stata migliorata da gente come Dybala, Matic e Wijnaldum che nelle finali possono sempre garantire un plusvalore.

Dybala peraltro viene dalla gioia del Mondiale vinto in Qatar con l’Argentina pochi mesi fa e completerebbe una stagione magica. Ma il finalista dei finalisti è Cristante, che negli ultimi tre anni è sempre arrivato in fondo: con l’Italia all’Europeo.

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