Il Corriere dello Sport (F.Guerrieri) – Febbre giallorossa. A Bergamo come già successo ad Empoli e a Reggio Emilia (contro il Sassuolo). Momento delicato per la Roma di Spalletti, la Juventus è lì a 4 punti e l’obiettivo è avvicinarsi il più possibile fino allo scontro diretto, in programma il 17 dicembre allo Stadium. I giocatori in campo, i tifosi sugli spalti, pronti a seguirli in ogni stadio d’Italia. La carica nel pre partita, la spinta decisiva nei momenti più delicati della gara, quel “Roma, Roma, Roma” cantato prima del fischio d’inizio, che si giochi a Empoli o a Reggio Emilia, dove, tra l’altro, non c’è stato alcun tipo di incidente. Settore ospiti quasi al completo a Bergamo, dove 1.500 tifosi giallorossi sono pronti a far sentire il loro sostegno alla squadra. Segno che la Roma non è sola, che i tifosi ci sono e si fanno sentire.
I PRECEDENTI – Atalanta-Roma, la testa viaggia veloce indietro nel tempo. Sfida delicata, partita ad alta tensione. Ma mica da oggi, da (quasi) sempre. Quando arrivano i romanisti a Bergamo, il rischio incidenti c’è fin dagli anni ottanta. Rivalità particolarmente accesa tra le due tifoserie, con le forze dell’ordine che sono dovute intervenire più di una volta per sedare la situazione. Spesso ci si ritrova a fare i conti a fine partita, decine e decine di feriti e arrestati nel corso degli anni. Da una parte e dall’altra.
LE BARRIERE – Oggi i tempi sono cambiati, e in Curva Sud ci sono quelle barriere che poco piacciono ai tifosi. Questione spinosa. La speranza dei romanisti è quella di non vedere più un settore diviso a metà, e quella di Bergamo è un’ulteriore prova d’esame per la tifoseria, che la notte scorsa al Colosseo ha esposto uno striscione: «Ridateci la Curva Sud e solleveremo il mondo». Messaggio chiaro e deciso. Intanto i tifosi faranno sentire il loro sostegno a Bergamo.