Troppo poco. La Roma ci ha provato e riprovato, ma non ha mai dato l’impressione di voler fortissimamente ottenere la terza vittoria consecutiva.
Di mezzo ci si è messa sicuramente una buona Udinese che, soprattutto nel primo tempo, ha messo in difficoltà la squadra di Luis Enrique. E il punto è proprio questo: i giallorossi hanno fatto una fatica enorme, trovando mille difficoltà. Imprecisione e confusione, solo a tratti buone trame. Alla fine dieci minuti da incubo, e così è arrivato il quinto ko in campionato, sesto totale su quattordici partite (play off di Europa League compreso). (…)
TATTICA – Il tecnico giallorosso passa poi all’analisi tattica della partita. I vari tentativi dei suoi non hanno mai trovato la soluzione giusta. E la Roma sembrava avere meno profondità rispetto al solito, soprattutto sulle fasce: «Gli esterni avevano ricevuto ordine di non scendere come al solito, è vero, per evitare le classiche ripartenze degli avversari. Ma anche l’Udinese aveva schierato cinque centrocampisti, ciò significa che anche loro hanno preso le loro contromosse» . Secondo Luis Enrique non esistono differenze tra rendimento casalingo ed esterno: «Problemi in trasferta? Dipendono sia dai meriti degli avversari, sia da nostre difficoltà. La fase offensiva non è stata al livello della scorsa settimana, ma questo è il calcio, ci può stare. Abbiamo subito una sconfitta, nulla di più. Dobbiamo migliorare in difesa e in attacco, come tutte le squadre» .
ATTEGGIAMENTO – E’ successo anche in passato. Luis Enrique, dopo una sconfitta, si dice soddisfatto dell’atteggiamento della sua squadra: «Sì, sono contento dell’atteggiamento dei miei, dobbiamo ancora migliorare tanto. Sapevamo che non era facile, loro hanno vinto la sesta partita in casa, ma credo che abbiamo avuto qualche occasione per segnare e il pareggio sarebbe stato più giusto» . Il tecnico giallorosso si mostra sicuro della strada intrapresa, nessun segno di cedimento: «Io non sono mai pessimista» . (…)
CONVINZIONE – Umanamente non è tipo che si arrende facile. Luis Enrique è sì dispiaciuto, ma già pronto a ripartire: «Faccio il mio lavoro, vado avanti per la mia strada. Non c’è un messaggio da mandare ai tifosi in questo momento, tranne quello che mi dispiace di aver perso. Il nostro pubblico avrà visto l’impegno messo in campo, a molti sarà piaciuto, ad altri meno. Io non vendo fumo. Credo che sia importante come si arriva alla vittorie, i risultati dimostreranno se sono in grado di fare questo lavoro. Altrimenti è meglio cambiare allenatore ogni due o tre settimane. Ma state tranquilli perché il mio lavoro, quello che voglio fare al meglio, è provare a far diventare la Roma più forte» .
Corriere dello Sport – A.Ghiacci
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