Il Corriere Dello Sport– Il tempo di Juan Manuel Iturbe in Premier va esaurendosi e lui picchietta con le dita la clessidra perché scorra ancora più in fretta. Esperienza fallimentare quella con il Bournemouth. E di chi sia la colpa è cosa complicata da investigare. Certo 1,20 milioni di euro in cambio di 55 minuti in tutto (l’argentino ha giocato un po’ di più in Fa Cup, ma scusate se è tanto) è una bella sommetta. Non quanto i 20 milioni di diritto di riscatto che la squadra inglese ovviamente non eserciterà e anzi sta facendo molta attenzione a non rendere un obbligo. Con Eddie Howe in panchina non c’è problema: per evitare tentazioni, Iturbe viene convocato rarissimamente. Quindi il giocatore che alla Roma ha mostrato troppo poco non ha mostrato un bel niente in Premier. Probabilmente, neppure gliene hanno dato grosse possibilità.
Howe si è trovato fino ale ginocchia nella lotta per non retrocedere e ha dato spazio agli esperti di calcio inglese, gente dura come il legno. Ma tanto Iturbe in Inghilterra si è trovato bene quanto una gallina nel bosco delle volpi. Lui vuole solo tornare a Roma, che ha nominato sua città adottiva. A casa parla con la cadenza romana, ha conservato i souvenir dell’anno e mezzo passato in giallorosso, sciarpe, poster e bandiere. E su twitter fa anche gli auguri di non compleanno ai vecchi compagni di squadra. La sua sponda politica è Luciano Spalletti, incuriosito da tanta grazia sprecata. L’allenatore vuole almeno vedere Iturbe fallire con i suoi occhi e conta evidentemente di evitare che accada. Chiaro che alla Roma col ritorno a casa del 22enne argentino (anzi, paraguaiano, come ha scelto di essere sin dalla Coppa America di questa estate) vengono a mancare ottimi soldi per il bilancio. Ma non si sa mai. Al Milan pregustano un’altra bella spesa allo shopping di Trigoria.