Corriere della Sera (G. Piacentini) – È stata la partita di Gini Wijnaldum, presente anche se assente dal campo (e dallo stadio Olimpico) a causa della frattura della tibia destra rimediata domenica nell’allenamento di rifinitura. La squadra e tutto lo stadio gli hanno reso il giusto omaggio: i compagni sono entrati in campo per il riscaldamento indossando una t-shirt con il numero 25 dell’olandese e la scritta “Forza Gini” sul davanti; i tifosi hanno gridato il suo nome su sollecitazione dello speaker romanista e intonato l’ormai famoso coro (non condiviso dalla Curva Sud) che l’olandese si porta dietro dai tempi del Liverpool; Smalling gli ha dedicato il gol della vittoria sventolando una sua maglia.
Ieri è stata per Gini una giornata di riflessione: nelle prossime ore dovrà decidere se operarsi o no. In entrambi i casi non parteciperà al Mondiale con l’Olanda, che vorrebbe provare il recupero in extremis, complicatissimo.
La decisione dovrà essere condivisa tra il calciatore, la Roma (i Friedkin hanno messo a disposizione il loro medico di fiducia) e il Psg che detiene il cartellino, almeno fino al termine della stagione. Alla fine però dovrà essere il numero 25, a cui nel frattempo è stata applicato il gesso sulla gamba infortunata, a prendere la decisione definitiva: l’operazione prevede uno stop di due mesi e mezzo, con la terapia conservativa può superare i tre mesi. Salterà 20 partite: 14 di campionato – Juventus, Atalanta, Inter, Napoli e Lazio i big match – e 6 del girone di Europa League.