Il Messaggero (A. Angeloni) – E adesso arriva il bello, o il peggio, considerando che, da qui in avanti, tutto – vista la situazione – potrebbe complicarsi. Claudio Ranieri, nell’anti vigilia di Roma-Genoa (un girone fa, esonerato De Rossi), si piazza in posizione di (ri)lancio. Detto che, secondo lui, la squadra ora ha un senso, che prima non aveva; detto che ogni giorno, a Trigoria, si lavora in maniera seria; detto anche che qualche risultato la Roma lo sta ottenendo, dai meno quattro dalla zona retrocessione, con lui in panchina si è arrivati a meno sei, con possibilità di attaccare la zona Europa, dall’alto del trend positivo da Como in poi con due vittorie e due pari e con undici punti nelle ultime sei partite.

Detto tutto questo, cominciano la fase in cui i nodi vanno sciolti. Il primo, riguarda il mercato. Siamo al 16 di gennaio e la Roma deve ancora ristrutturarsi, la famosa rivoluzione annunciata dai Friedkin dopo Como-Roma non c’è ancora stata, è partito Le Fée, ma di entrate ufficiali non se ne contano al momento.

Il problema, e qui siamo a un altro nodo, che la squadra sta andando avanti con gli stessi giocatori, e questo in vista dei prossimi impegni, che con il ritorno delle Coppe, aumenteranno, può essere un problema. Dalla prossima settima si ricomincerà a giocare tre partite a settimana, ci sta che ora ci sia una svolta dal mercato e non solo per tamponare la situazione attuale, ma pure quella futura. “Io cerco giocatori da Roma e per la Roma che verrà. Che tipo di terzino arriverà? Uno in grado di essere impiegati a tre o a quattro”.

Sono passati due mesi dall’arrivo di Ranieri, l’obiettivo non è cambiato: la Roma si trova sempre nel limbo, pronta a cambiare strada. “Non voglio prendere in giro i tifosi, promettendo più di quello che possiamo. Dobbiamo dare alla Roma un’identità sicura e pratica rendendo fieri i nostri tifosi. Ci interessano tutte le competizioni e lotteremo su ogni fronte. Poi vedremo, ammetteremo se gli altri si dimostreranno più bravi e scaltri di noi. In ventuno giorni faremo sette partite, dovremo stare sul pezzo ogni volta, recuperando sempre energie”. E soprattutto la Roma dovrà correggere certe pecche, tornate evidenti nella sfida con il Bologna. Per cominciare: prendere meno contropiedi. E non solo questo.