Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Per Mile Svilar il lavoro non è cambiato con il passaggio degli allenatori. Sia con De Rossi, sia con Juric e adesso anche con Ranieri, i suoi allenamento sono gestiti dal preparatore Simone Farelli: lui lo ha migliorato in questi mesi, lui continuerà a farlo esprimere al massimo anche in futuro. C’è però un sostanziale cambiamento che lo riguarda a seconda del tecnico che Mile si ritrova al Fulvio Bernardini: la tattica di squadra che naturalmente può facilitargli o complicargli la vita.
Giocare con il baricentro alto, quindi con la difesa a diversi metri dall’area, gli ha garantito davvero poca copertura e sicuramente ha aperto gli spazi agli attaccanti avversari. Gli uno contro uno sono stati all’ordine del giorno in questa stagione, così come le uscite più o meno provvidenziali. Troppo campo aperto, troppe rincorse dei difensori per chiudere contropiedi lasciati agli avversari, lavoro straordinario del belga, non sempre perfetto nei suoi interventi. Specialmente nelle ultime partite.
Svilar ha mantenuto la porta inviolata soltanto in cinque delle sedici partite stagionali, prendendo ben venti gol quindi in dodici partite. Non pochi. E inevitabilmente ne risente il morale del portiere che da solo tra i pali, ha più facilità di essere avvolto dai pensieri negativi.
Adesso Svilar spera che Ranieri possa aiutarlo maggiormente a chiudere lo spazio. Come? Abbassando nuovamente la linea difensiva, avvicinando i centrali per non lasciare praterie agli avversari ed evitare quegli uno contro uno che spesso sono stati veri e propri flop. La linea a quattro sicuramente potrà dare maggiori garanzie.