Corriere dello Sport (R. Maida) – Da Casalpalocco a una città che si chiama Murska Sobota, cittadina di 11. 000 abitanti nel nord della Slovenia. Per diventare grande Filippo Tripi ha scelto il Mura. Una scelta originale, quella dell’ex capitano della Primavera, che sogna un giorno il grande ritorno alla Roma. Tiago Pinto, nel firmare la cessione, ha mantenuto il 30 per cento sulla futura rivendita.
Tripi, perché il Mura?
Perché era l’opportunità più stimolante. Avevo altre proposte, ma ho preferito tentare questa avventura, con un allenatore che punta molto su di me.
Quando si comincia?
Il 3. Partiamo per un ritiro di 15 giorni in Turchia, poi avremo l’amichevole contro lo Sturm Graz e riprenderemo il campionato. Siamo sesti, ma a tre punti dalla zona europea: l’idea di poter giocare in coppa mi piace.
Le è successo anche con la Roma.
Sì, è stato emozionante. Peccato non aver esordito anche in Serie A, era il mio sogno, ma magari succederà più avanti. Ora mi godo questa avventura, sapendo che Tiago Pinto continuerà a seguirmi.
Cosa ha imparato alla Roma?
Tutto quello che so. Ho trascorso 12 anni e mezzo a Trigoria, più di metà della mia vita. Bruno Conti mi scelse e da lì non sono più andato via, fino a raggiungere la prima squadra.
Mourinho cosa le ha detto prima di salutarla?
Mi ha augurato una bella carriera. Anche da lui ho imparato tanto, come dai compagni più esperti: lavorare con Pellegrini, Smalling, Matic e Dybala mi ha arricchito tantissimo.
A proposito di Dybala. Cosa faceva Tripi in mezzo ai tifosi nella sera della presentazione al Colosseo Quadrato?
Era un evento che volevo condividere con gli amici. Non capita tutti i giorni una cosa così.
Lei è anche tifoso della Roma?
Sicuramente. Più tifoso che calciatore.