Corriere dello Sport (G. D’Ubaldo) – Nel finale della partita contro il Cluj in campo c’erano tre ragazzi di diciotto anni: Calafiori, Milanese e Tripi. Il primo ha giocato titolare, il secondo appena entrato ha fatto un assist strepitoso come all’andata nella gara di esordio, il terzo era al debutto in prima squadra. Filippo Tripi è stato scoperto da Bruno Conti al Palocco, la squadra dove giocava da bambino. Difensore centrale, centrocampista, classe 2002, sul quale Conti ha investito negli anni e che sta dando grandi risultati. “Filippo è un ragazzo eccezionale. Può fare bene entrambi i ruoli, difensore centrale e centrocampista. Anche De Rossi quando venne da noi era attaccante, poi Bencivenga lo trasformò centrocampista. Tripi anche giocando da dietro sa inserirsi, è bravo in interdizione, nel recupero palloni, vede le giocate. Ha grande carattere e personalità. Per me è una grande soddisfazione vedere questi ragazzi affacciarsi in prima squadra, la società non ci chiede di vincere gli scudetti, ma di formare giocatori. Su questi giovani ci si può lavorare“. Subito dopo l’esordio in Europa League, Filippo ha scritto sui social: “Il giorno più bello della mia vita“. Il padre Franco è orgoglioso: “Per un padre è bello che un figlio abbia raggiunto questa felicità a 18 anni. La Roma ha lavorato bene sulle giovanili, non sono tante le società che hanno questa attenzione. Questi ragazzi sono forti, lo dimostrano con la Primavera. Filippo è bravo, ma ce ne sono tanti“. La crescita dipende dal settore giovanile: “Credo che tante persone nella Roma hanno avuto un ruolo importante nella crescita di Filippo. Con questi ragazzi è stato fatto un grande lavoro“. Tripi ha due modelli: “Si ispira a Busquets, ma il giocatore nel quale si identifica è Daniele De Rossi. Non ha una conoscenza generale diretta, ma per mio figlio è un esempio di come si vada in campo con il cuore“.