Il Tempo (A. Austini) – Quasi un’altra persona. Tanto nervoso, a tratti spietato e poco abile a nascondere le emozioni negative dopo le partite quanto pacato nel presentarle. Alla vigilia di Empoli–Roma, gara da vincere per accumulare punti in ottica Europa dopo il pareggio tra Lazio e Atalanta all’Olimpico e dare continuità alla mini-serie di due vittorie iniziata col Cagliari e proseguita in Coppa Italia con il Lecce, il tecnico assume toni decisamente diversi dal post-partita di giovedì, quando aveva affondato di nuovo il coltello nelle fragilità della rosa giallorossa.
Ieri Mourinho ha riconosciuto che “la responsabilità per il primo tempo con il Lecce è mia. Ho pensato all’Empoli e non ho aiutato la squadra, schierandola con tre giocatori di centrocampo tutti sulla stessa linea. Per fortuna avevo in panchina giocatori che permettevano di cambiare le cose in corso“.
Stasera sfrutterà tutti i migliori dal primo minuto, in una sfida “contro una buona squadra – spiega ancora il portoghese – loro non sono preoccupati dalla classifica, quindi giocheranno in modo sereno. Per noi non sarà affatto semplice però, andiamo lì per provare ad aprire un ciclo di tre vittorie consecutive“.
La classifica resta modesta a prescindere dal risultato del Castellani, ma Mourinho si è ormai rassegnato a una prima stagione di transizione, in cui le eventuali “gioie” vanno raccolte nelle coppe. Secondo il tecnico “le prime quattro squadre di Serie A in questo momento hanno un potenziale strutturale, di rosa, numeri e di esperienza che gli consente di stare davanti. Possiamo arrivare lì, ovviamente, ma nella prossima stagione, evolvendoci a poco a poco. Noi al momento siamo dove dobbiamo stare“.