Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Cosa c’è dietro quella frase di Francesco Totti, pronunciata mercoledì sera a Sanremo? Il suo futuro è ancora tutto da scrivere, al capitano della Roma non piace fare programmi a lunga scadenza, soprattutto perché è ancora troppo legato al presente. Ma quando gli hanno chiesto: «Tra venti anni come si immagina?», Totti ha risposto: «Non più come giocatore, si saranno stufati. Avrò un ruolo importante, nella Roma o fuori, farò qualcosa che mi piace. Così non ci sono equivoci». Totti ha fatto gol anche al Festival. La sua presenza ha portato gli ascolti a 14 milioni, per la sua ospitata ha avuto un cachet di centomila euro, che ha devoluto in beneficenza.
FEDERALE – Francesco sa che il ruolo da dirigente nella Roma è tutto da definire. Ha un contratto nel cassetto, della durata di sei anni con un’opzione per altri quattro. Potrebbe essere il responsabile dell’area tecnica (questo è stato specificato nel giugno scorso con una postilla, quando ha firmato il suo ultimo contratto), più che il vice-presidente (ruolo non previsto dalla società), di sicuro non accetterà esclusivamente «di andare a tagliare i nastri», vale a dire partecipare a inaugurazioni, conviviali di Roma Club, di fare l’ambasciatore in giro per il mondo, senza compiti operativi. Totti ha un sogno nel cassetto, del quale ha parlato con alcuni amici da qualche tempo. Sta pensando di “studiare” per avere un ruolo al vertice della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Un pensiero rivolto al futuro nemmeno tanto immediato, ma “tra venti anni”, quando il capitano della Roma avrà tagliato il traguardo dei sessanta. Un ruolo di prestigio, per il quale è necessario avviare un percorso di crescita, acquisire esperienza, capire come funziona nella stanza dei bottoni del governo del calcio. Un discorso in prospettiva, nel quale conta relativamente poco l’aspetto economico (una carica federale anche se di vertice non vale più di qualche centinaio di migliaia di euro l’anno), ma che gli consentirebbe di restare a Roma, mantenendo un ruolo di primo piano nel mondo del calcio. Perché in realtà Totti non ha mai pensato di lasciare la sua città, neanche nella passata stagione, quando il rinnovo del contratto non era affatto sicuro e si era guardato intorno, ricevendo un’offerta faraonica dagli Emirati Arabi.
L’ANNO PROSSIMO – In questo momento per il futuro vuole lasciarsi aperte tutte le porte. Perché non sa cosa gli riserverà la prossima stagione. Non ha ancora deciso se continuare o se smettere a fine stagione. Però ha apprezzato la nuova posizione della società, espressa dall’amministratore delegato Gandini: «Sarà Totti a decidere quando smettere, noi siamo disponibili a consigliarlo». Francesco si sente ancora un calciatore, sente di poter dare ancora il suo contributo alla squadra. Lo ha dimostrato contro il Cesena, la scorsa settimana, quando è rimasto in campo per novantanove minuti realizzando il gol decisivo su rigore all’ultimo secondo. Ritiene di poter essere utile, non solo nell’ultimo quarto d’ora. Aspetta di vedere come finirà questa stagione, nella quale spera ancora di poter conquistare un trofeo. E soprattutto vuole vedere quali saranno le prospettive tecniche per la prossima.