Dai gol ai record, dai libri alla tv: il racconto della ‘Totteide’

La grinta
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REPUBBLICA.IT (M. PINCI) – “The king of Rome is not dead”. Così nel 2011, dopo un derby, un cronista inglese celebrava la leggenda romanista. Una leggenda che ha trasformato in sibilo la voce di chi vorrebbe confinarla all’interno del raccordo, incantando perfino la perfida Albione. A Manchester, Etihad Stadium, Francesco Totti ha realizzato a 38 anni e 3 giorni il gol meno giovane della storia della Champions League (non della Coppa Campioni), cancellando addirittura un mito come Ryan Giggs. Ma ha anche tagliato un traguardo storico: quello del gol numero 300 da professionista.

300 RETI PER LA STORIA – I giornali inglesi ai piedi del fuoriclasse della Roma.“Tottering” è un calembour britannico comparso su tanti giornali d’Oltremanica per dire che, sì, a Manchester Totti ha fatto traballare (“totter”, appunto) il City. Cucchiaio di esterno a superare Hart, gol del pari della Roma, soprattutto l’ennesima pagina a colori lucidissimi di una carriera sovrumana, iniziata in un pomeriggio bresciano oltre 21 anni fa e passata per uno scudetto romanista e un Mondiale azzurro. Scritta da un calciatore che a 38 anni e 3 giorni è straordinariamente partecipe – se non fautore – del destino della squadra di cui è contemporaneamente leggenda e speranza per il futuro immediato. Nessuno alla sua età era stato capace di fare altrettanto in Champions: solo Puskas, quando ancora si chiamava Coppa Campioni, riuscì a segnare un gol più “vecchio”, a 38 anni e cinque mesi. Quell’anno vinse il trofeo, Totti può superarlo ripetendosi ai quarti. Intanto però può festeggiare un nuovo record: il 300esimo gol da professionista. Con quella di Manchester sono infatti 291 le reti realizzate con addosso la maglia della Roma, a cui sommare le 9 in Nazionale maggiore, divisi in 770 partite. Anche un totem come Rio Ferdinand s’è inchinato al numero 10 giallorosso: “Ha riscritto i libri dei record con il suo gol”.

TOTTEIDE NON SOLO SPORTIVA: DAI TALENT AI TRIONFI IN LIBRERIA – Uno dei più grandi calciatori della storia del nostro paese, il mito vivente della tradizione romanista, ora anche un monumento in Europa. Ma non solo. Per raccontarlo è nata addirittura “Totteide”, un poema scritto in versi endecassillabi, che non rinuncia ai toni epici delle grandi narrazioni omeriche. Ma la classe sportiva di Francesco si riflette in una capacità di coinvolgere e travolgere anche fuori dal campo. Sabato il capitano romanista svestirà i panni del campione sportivo per indossare quelli del giudice. Non in tribunale, ma davanti alle telecamere del talent show “Tu si que vales” con Maria De Filippi, Belen e Gerry Scotti. Solo l’ultimo atto di una carriera mediatica passata dalle pubblicità di prodotti sportivi a quella di bibite famose, dal cinema (comparsa nel sequel dell’Allenatore nel Pallone) ai trionfi in libreria, con i libri di barzellette prima – casi editoriali da oltre un milione di copie – alle guide su Roma. Versatilità e autoironia utili, semmai ce ne fosse stato bisogno, a demolire l’etichetta del romano indolente e piagnone che più d’uno avrebbe voluto cucirgli addosso. Sempre con il sorriso di chi sa che, nella storia del calcio, un largo capitolo poterà per sempre il suo nome impresso a fuoco.

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