La Champions si decide nel giorno libero dei parrucchieri. Torino-Napoli alla 19, Roma-Udinese a seguire: un lunedì sera intenso che può spostare da una parte o dall’altra il baricentro del secondo posto. Garcia ha almeno un paio di buoni motivi per sperare di uscire col sorriso dallo stadio stanotte: riaprono le curve dell’Olimpico dopo due partite surreali, «ed è una buona notizia giocare in un’atmosfera normale» sottolinea Rudi, torna a disposizione Totti dopo oltre un mese d’assenza. Il capitano si aspetta di giocare dall’inizio, ha intuito questo anche dalle prove di ieri a Trigoria, ma la certezza l’avrà solo stasera nella riunione tecnica. Fino a quel momento conserverà qualche speranza Destro, altrimenti destinato alla seconda panchina consecutiva.
Chiunque dei due inizi la gara, sarà staffetta in una Roma un po’ diversa dalle ultime apparizioni. Ma non ancora in formazione ideale, con Taddei pronto a coprire le falle a centrocampo (De Rossi è ancora squalificato) e Dodò di nuovo custode della fascia sinistra. «In attacco ho più soluzioni con Francesco – spiega Garcia – il suo rientro è un’altra buona notizia per noi, di cattive ne abbiamo avute già tante con gli infortuni. Con Totti in campo bisogna adattarsi, non si gioca allo stesso modo quando c’è lui o Destro. Al capitano si dà la palla sui piedi, a Gervinho in profondità».
Questo non toglie che Rudi un centravanti «top» lo allenerebbe volentieri: «Io mi adatto alla rosa che ho a disposizione: al Lille c’era un attaccante d’area come Moussa Sow e abbiamo vinto campionato e coppa». Il traguardo per quest’anno è meno ambizioso ma comunque fondamentale per crescere . L’allenatore guarda un passo alla volta. «Vincere è sempre il nostro obiettivo e abbiamo tanta voglia di tornare al successo. Ci sono delle vittorie preoccupanti e sconfitte che danno fiducia, quella di Napoli sul piano del gioco è stata una bella gara. Se continuiamo a questi livelli porteremo a casa molte partite».
L’Udinese ricorda il momento più emozionante durante la striscia da record di inizio stagione: all’andata tre punti conquistati con un uomo in meno grazie al «piattone» di Bradley. La Roma di adesso ha perso quella magia. «Nessuno può vincere 38 gare, neppure i più forti. Io sono contento della nostra strada, non è il momento di fare un bilancio, né di tracciare una prospettiva troppo lontana».
Gli fanno notare che la squadra ha fallito i tre appuntamenti più difficili: a Torino con la Juve e due volte in casa del Napoli. E Rudi non la prende benissimo. «È una vergogna perdere allo Juventus Stadium e al San Paolo?. Non credo. Questa domanda sarà di attualità a fine campionato: vedremo se sarà stata una stagione di successo oppure no». I rimpianti del francese scaturiscono dagli incidenti subiti da quasi tutti i giocatori della rosa. «Per fare una grande annata bisogna anche non avere troppi infortuni. Non è andata così ma molti dei nostri problemi non sono stati di natura muscolare: vuol dire che facciamo un buon lavoro sul piano fisico. Per i traumi non possiamo farci nulla, speriamo di aver finito con Strootman». Dal suo rinnovo a quello di Pjanic, dalla cessione di Ljajic al possibile arrivo di un centravanti, è già tempo di mercato. Non per Garcia. «Voglio che nessuno abbia la testa fuori dal campo, tutti devono pensare solo a vincere le partite con la Roma e finire la stagione più in alto possibile». L’ingresso diretto in Champions può rendere più chiaro anche il futuro
Il Tempo – A.Austini