Corriere dello Sport – Totti e Luis, ora una cosa sola

Una stima nata in mezzo al campo, dopo la mazzata di Firenze e quella misteriosa esclusione che avrebbero potuto sfasciare tutto. Basta silenzi, parliamone. Luis Enrique ha fatto la prima mossa, non perché si sentisse in torto ma perché voleva ottenere il massimo da questo colloquio. Nell’interesse della Roma. A margine di un allenamento qualunque, si è creato un rapporto privilegiato. «Francesco,  io conto su di te – ha detto l’allenatore – So quanto sei importante per la squadra: gioca e fai quello che sai fare. Verremo fuori da questa situazione» . Non gli ha esplicitamente chiesto aiuto ma quasi. Totti ha annuito, soddisfatto, e si è messo a disposizione. I risultati dell’intesa umana sono arrivati immediatamente, in automatico: quattro punti con Juventus e Napoli (e sarebbero forse stati sei, se Totti avesse segnato il rigore). La Roma stretta intorno al suo capitano e al suo allenatore, (…)

COCCOLE – E così succede che Totti, al San Paolo, dedichi la vittoria a Luis Enrique. Non si ricorda nel suo passato una presa di posizione così forte nei confronti di un allenatore. Con Capello, Spalletti, Ranieri, Totti non si era quasi mai esposto. Anzi, a volte era stato critico. (…). Ha mandato un segnale all’ambiente: la squadra è tutta compatta, «è un gruppo vero» e conta sulle formule di Zichichi Luis.

L’INVESTITURA – Sicuramente, Totti è stato stimolato dalle belle parole che Luis Enrique aveva detto nella sala stampa di Trigoria un giorno prima ( «Con Francesco ho un rapporto speciale. Sono stato calciatore, anche se non bravo come lui, e so perfettamente cosa pensa e cosa può darmi. Sia che giochi, sia che non giochi» ). Ma il feeling era diventato forte già dieci giorni prima, anche grazie all’intervento dei dirigenti della Roma che hanno chiesto all’allenatore di essere più comunicativo con i giocatori. (…)

DECISIVO – Importante? Totti a Napoli ha dimostrato di essere molto di più. Non tanto per la qualità delle giocate – per assurdo ha sbagliato più passaggi del solito – quanto per la presenza costante all’interno della partita. La condizione atletica sta crescendo, parallelamente alla condizione e agli assist (quello di Osvaldo porta il totale stagionale a quattro). Presto verranno anche i gol: «Ne farà tanti con il nostro sistema di gioco, batterà altri record» ha promesso Luis Enrique. Totti di questo non è ancora convinto, perché sente di avere meno possibilità di andare al tiro con il 4-3-3 alla catalana (meglio, all’asturiana). Ma nel frattempo si sta applicando con grande senso di responsabilità per essere utile alla squadra.

I NUMERI – Non può essere un caso che la Roma abbia perso solo una partita con Totti in campo: la prima di campionato contro il Cagliari. Senza Totti, la squadra è stata battuta cinque volte su sette. Perché Totti non è soltanto l’uomo della qualità, è anche il pilastro a cui affidarsi nei momenti critici. Non segna da sette mesi? Riesce comunque a lasciare il segno, attirando attenzioni e tensioni degli avversari. (…)
Corriere dello Sport – Roberto Maida

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