Heinze risparmiato, un difensore guadagnato. In tempi di infortuni, squalifiche e crisi di nervi, non è poco. Ma non basterà a schiarire il cielo sopra la Roma e le idee a Luis Enrique, il cui rendimento finora è inferiore anche a quello tragicomico di Carlos Bianchi nel 1996. Tanti dubbi da sciogliere verso la supersfida con la Juve: arretrerà De Rossi in difesa impoverendo un centrocampo già orfano di Gago, che ha subito una distorsione al ginocchio destro (si proverà a farlo rientrare a Bologna, il 21)? A destra, ripresenterà l’impresentabile Cicinho o riesumerà l’acciaccato Rosi? E in attacco, riabiliterà Osvaldo, dove schiererà Lamela e che ne farà stavolta di Totti?
Chiaritevi Invocato dai tifosi, tenuto in panchina da Luis Enrique. «Non era adatto a giocare in inferiorità numerica», la spiegazione pubblica dell’asturiano. Che ha innescato il solito misunderstanding. Totti c’è rimasto male, con i suoi ha commentato: «Che mi ha portato a fare a Firenze?». Luis Enrique si è stupito dello stupore, ribadendo: «Non era in grado di giocare». Chi ha ragione? È vero che Totti non era al 100%, colpa di una cicatrice sulla lesione alla coscia che lo ha tenuto 50 giorni lontano dai campi e ancora oggi non gli consente di avere potenza. Lo stesso problema, però, non gli ha proibito di allenarsi con il gruppo per giorni e mettersi a disposizione per la Fiorentina. Decisione, sottolinea Totti, concordata con allenatore e medici. Che succederà con la Juve?
Chiamate un ortopedico Ci si chiede anche se e quando torneranno Aleandro Rosi e David Pizarro. Il terzino si trascina i postumi del pestone alla caviglia beccato nel derby del 16 ottobre, il cileno il problema al legamento collaterale (con infiammazione del menisco) accusato contro il Milan il 29 dello stesso mese. Domanda: si sono fatti vedere da un ortopedico?
Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano