La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Nel caso ne dovesse parlare con il presidente, c’è da chiedersi come visto l’inglese scolastico palesato ieri da Spalletti. Anche se il tecnico della Roma è stato chiaro lo stesso: «You’ve to do this question to President Pallotta. You speak english better than me. You’ve to do to Pallotta», rispondendo ad un cronista sulla possibilità che oggi possa essere la penultima gara di Totti all’Olimpico. Chiarendo poi: «Subisco una rivalità che non esiste per aver utilizzato dei principi obbligatori per il ruolo che ho. Rimango della stessa idea: se Francesco il prossimo anno continuerà sarò felice per lui. Totti è una risorsa, in qualsiasi ruolo o situazione che lo riguardi. Vogliamo vederlo così. Tra l’altro, ho apprezzato il suo messaggio: da capitano di una squadra vera. I tifosi? Fanno bene a schierarsi con lui, con tutto quello che ha fatto per la Roma…».
DE ROSSI & REGENI – Ed allora testa alla gara, anche se il confronto tra le punte è ingeneroso: Higuain da una parte, Dzeko (dovesse giocare) dall’altra. «Forse Dzeko non l’ho sostenuto abbastanza, anche se pensavo che a uno come lui non servisse. Sono contento di lui, anche se Higuain ha fatto cose straordinarie». E allora cosa servirà per battere il Napoli? «La qualità con cui abbiamo vinto altre gare e che spesso ho preferito al carattere. Le nostre sono state tutte vittorie arrivate con il gioco, mai con la furbata. Il Napoli è giusto che sia secondo per quello che ha fatto, ma noi il tentativo lo vogliamo fare». Da segnalare il ballottaggio tra Keita e De Rossi e l’anestetizzazione dei problemi «egiziani» per Salah: lo striscione per Regeni lo porteranno dei bambini.