Repubblica – Totti giallorosso a vita: firmato nuovo contratto fino al 2016

rinnovo_TottiLa sala conferenze di Trigoria trasformata per un pomeriggio in una Totti-Gallery. I riflettori delle telecamere, due bicchieri di prosecco, la penna e il contratto da firmare, insieme al presidente Pallotta, in diretta tv. Il rinnovo di Francesco Totti con la Roma diventa un evento: inevitabile per il contratto che legherà il capitano giallorosso a vita alla sua squadra, “l’unica per cui tifo e che ho sempre amato“. E che lo rende orgoglioso: “Ringrazio Pallotta per questo contratto, Del Piero alla Juventus non ha avuto la stessa possibilità”.

 


“FELICE DI CONTINUARE, DEL PIERO NON È STATO COSÌ FORTUNATO” 
– Camicia celeste, sguardo guascone cui non rinuncia mai, forse un pizzico di emozione. Il Totti-day inizia qalche istante prima delle 14 nella nuova sala conferenze di Trigoria, vestita per l’occasione di cimeli del capitano giallorosso: maglie storiche, dalle primissime a quella dello scudetto, oltre a sagome a grandezza naturale del numero 10 in azione, dagli esordi al mondiale del 2006. La firma, il brindisi, le prime parole: “Volevo ringraziare il presidente per questo sospirato contratto, è quello che volevamo tutti. E mi dà un’altra possibilità di indossare l’unica maglia che ho sempre amato. In questi due anni potremo fare grandi cose, grazie per questa nuova esperienza americana”. Un contratto che gli permetterà di giocare fino quasi ai 40 anni (scadrà solo a 3 mesi dal compleanno). Un’occasione unica, che ad esempio non ha avuto un altro simbolo come Del Piero: “Lui era una bandiera della Juve, non è stato trattato come la Roma ha fatto con me e questo mi dispiace tantissimo”.

 


“ROMA COMPETITIVA, PIOLA? PREFERISCO VINCERE” – 
Con il nuovo contratto, oggi, Totti può guardare avanti: “Fare calcoli in questo momento è molto semplice, soprattutto ad inizio stagione ti sbilanci sempre in positivo ma alla fine non ottieni quello che vuoi. Siamo partiti col piede giusto, abbiamo trovato una quadratura di squadra ed un allenatore competente. Vuole far giocare bene la squadra e pretende rispetto. Quello che mancava in questi ultimi periodi. Di questo passo sarà una Roma competitiva nel futuro”. Un futuro che inevitabilmente passa per il derby di domenica: stavolta però Totti non cede alle provocazioni dialettiche, preferendo semmai il basso profilo: “Una gara che vivi diversamente, la affronti diversamente. Pronostico? Dare un risultato prima della partita non è da me. Fortunatamente ci sono solo tre romani in squadra, così gli altri non lo soffrono come noi. Ci sono giocatori di grandi esperienza, come De Sanctis, Strootman, sanno come viverla e come affrontarla. Ma penso sia normale che noi la viviamo differentemente da loro”. E guardando oltre l’ostacolo, tra una porta socchiusa verso il mondiale (“La mia maglia azzurra è quella della Roma, non è un no ma un nì”) inevitabile diventa pensare a Piola, primo marcatore della storia della serie A, unico ad aver segnato più di Totti: “Riprenderlo? Non ci penso, il mio obiettivo è vincere con la Roma. Se lo dovessi riprendere, ma è quasi impossibile, ben venga”. Restava nele orecchie quel “sospirato” contratto di cui parlava all’inizio il capitano: “Ma era una battuta, in realtà era nell’aria da tempo”.

 

PALLOTTA: “MAI DUBBI SUL RINNOVO” – Se Totti se lo è lasciato scivolare, Pallotta ha tenuto a precisare che i tempi erano quelli necessari per la fumata bianca: “Non c’erano possibilità che Francesco andasse da nessuna altra parte, i tempi che per voi sono stati un po’ più lunghi è dovuto al fatto che non abbiamo lavorato solo al contratto di Francesco, ma su tutta la squadra in generale, siamo stati impegnati su più fronti. Ma sapevamo che a settembre avremmo avuto il nuovo contratto di Francesco: lui rimarrà qui per sempre”. E finalmente Pallotta può sorridere anche della sua squadra: “Abbiamo notato un cambiamento durante la tournée americana, si notava unita d’intenti. Due momenti significativi di questa stagione sono stati l’esultanza al gol di De Rossi, quando sembrava che avessimo vinto la Champions League, la dimostrazione della compattezza del gruppo. E poi l’ultima partita quando tutta la squadra dopo un brutto fallo subito da uno dei nostri si è schierata in sua difesa. Abbiamo trasmesso un messaggio: chi fa qualcosa di scorretto a un giocatore della Roma lo fa a tutta la squadra”.

 

repubblica.it – Matteo Pinci

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