Chiuso il mercato, è tempo di rinnovo. Destinato a Garcia quello sul campo, non meno importante quello intrapreso dalla società per legare a vita Francesco Totti alla Roma. Ieri a Trigoria è passato di sfuggita Adolfo Leonardi, commercialista del numero dieci, che però non si è intrattenuto in nessun colloquio con i dirigenti giallorossi presenti al ‘Bernardini’.
Gli incontri fissati in agenda da tempo entreranno nel vivo nelle prossime settimane, sfruttando la sosta del campionato in cui però difficilmente si riuscirà ad arrivare alla firma del capitano romanista. Totti è un’icona da proteggere dentro e fuori dal campo, considerando che quando la squadra si muove in giro del mondo, il nome del numero 10 rimane lo specchietto più visibile del brand capitolino.
L’idea della società è già stata resa pubblica dalle parole del dg Baldissoni, che a ridosso dell’inizio del campionato è tornato sulla vicenda: «Rimarrà con noi a lungo. Stiamo lavorando in questo senso anche se ovviamente l’operazione dovrà essere compatibile con le risorse economico-finanziarie dell’azienda». Il significato è chiaro: Totti continuerà ad essere la Roma, ma ad un costo minore rispetto ai circa 5 milioni di euro netti che il capitano percepirà fino a giugno 2014. Tra poco meno di un mese Francesco raggiungerà le 37 primavere e nonostante le prestazioni sul campo continuino a smentire la carta d’identità, la convinzione di poter giocare ad alti livelli fino a 40 anni dovrà essere supportata da fatti concreti. Il contratto quinquennale da dirigente siglato con la precedente proprietà potrà ancora aspettare, ma se il matrimonio tra le parti non vorrà subire crisi e turbamenti, le richieste dovranno trovare un punto d’incontro.
Ritocco al ribasso per il giocatore, che vorrebbe un adeguamento sulla base di almeno due anni. I conti giallorossi avevano già calcolato l’evenienza dei rinnovi che a breve riguarderanno anche Pjanic. La Roma ha chiuso il mercato con un saldo positivo di circa 22 milioni, a cui però si dovrà sottrarre l’aumento del monte ingaggi dovuto agli arrivi di Maicon, Gervinho, Ljajic e Strootman. Stipendi da oltre 2 milioni netti annui che si sono scontrate con le cifre più basse, eccezion fatta per Osvaldo, guadagnate dai partenti Lamela e Marquinhos. ennio alle competizione europee ha ridotto le cifre alla voce dei possibili introiti romanisti, così come l’accordo non ancora raggiunto per la definizione di un nuovo main sponsor. Inevitabile quindi, che in attesa di nuovi sviluppi e relativi accordi commerciali, Pallotta e soci dovranno metter mano nuovamente al portafoglio in attesa della tanto sperata quadratura dei conti.
Il Tempo – A.Serafini