Totti regala il derby alla Roma

TuttoSport (S.Carina) – La Roma prova a complicarsi la vita ma dopo un primo tempo di assoluta sofferenza riesce ad eliminare il Cesena, regalandosi così il derby in semifinale di coppa Italia. Decide un rigore di Totti, concesso in pieno recupero dall’arbitro Maresca per un fallo di Agliardi su Strootman che dalla tribuna appare generoso. I romagnoli protestano, Camplone in panchina sorride amaramente e a fine gara attacca: «Un penalty ridicolo che ha visto soltanto l’arbittro». Partita strana dove i giallorossi partono bene, poi si fermano e danno il via libera al Cesena che nei primi 45’ sfiora il gol in più occasioni, colpendo anche un palo. Serve la verve di Nainggolan per svegliare la squadra di Spalletti che pur non entusiasmando alla fine ottiene la vittoria grazie al suo capitano: «Il rigore per me era evidente – va in controtendenza il numero dieci – Strootman anticipa il portiere che lo butta giù. Contava solo vincere, ora ci sarà il derby dove cercheremo di fare la nostra figura. Il Cesena? Per come ha giocato non è una squadra di serie B. Il mio futuro? Non è il momento di parlarne, mi godo questi due tre mesi e poi tirerò le somme».

ANDAMENTO LENTOSpalletti cambia qualcosa (dentro Alisson, Mario Rui, Totti e El Shaarawy) ma non stravolge la formazione. Per il Cesena la vetrina dell’Olimpico è un premio ma Camplone se la gioca affidandosi in avanti al tandem Ciano-Rodriguez. Proprio lo spagnolo per poco non approfitta di un’indecisione di Alisson in uscita, facendosi ribattere il tiro da Manolas. La Roma dà l’idea di divertirsi con Totti in veste di mattatore-trequartista e El Shaarawy abile a prendere in velocità la retroguardia romagnola che però per i primi 20’ non corre rischi. Problemi muscolari per Perotti, al suo posto entra Dzeko ma sono ancora gli ospiti a sfiorare il vantaggio con una girata di Rigione che una deviazione di Strootman per poco non inganna il portiere brasiliano. I giallorossi giocano con il fuoco: lungo cross dalla trequarti, Konè interviene con un destro al volo e il pallone scheggia il palo. Chi si attende la replica dei padroni di casa può dormire sonni tranquilli. Il Cesena è padrone del campo e sfiora il vantaggio in altre due occasioni, sempre con Rodriguez che esalta i riflessi di Alisson, bravo soprattutto a rimediare ad un grave errore di Manolas al 40’.

LA SVOLTASpalletti è pietrificato e al rientro in campo si gioca la carta Nainggolan. Per la Roma, che nel frattempo è passata dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1, è come una carica di adrenalina e non è un caso che la prima parata Agliardi la compia proprio sul belga. Dopo altre due occasioni sprecate dall’ex City, Dzeko trova il gol sfruttando una giocata tutta di prima tra Nainggolan ed El Shaarawy che gli regala l’assist dell’1-0. «È fatta», si mormora in tribuna. L’idea è che la Roma in contropiede possa perlomeno raddoppiare. E invece su una grossa ingenuità di Alisson che non si capisce con Manolas, il Cesena trova il pari con Garritano. L’Olimpico non vuole crederci. La Roma riparte a testa bassa ma grossi pericoli Agliardi non ne corre. Quando i supplementari sembrano la giusta conseguenza di quello che si è visto in campo, sull’ultimo affondo Agliardi tocca Strootman. Il contatto, seppur lieve c’è. La sensazione è che il rigore comunque sia generoso. Dal dischetto Totti non sbaglia, regalandosi il derby in semifinale. L’occasione giusta per prendersi la rivincita sulla finale persa nel 2013.

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