TuttoSport (S.Carina) – Di Francesco ritrova il Sassuolo. Un passato che bussa nel momento più difficile della sua avventura romana. Il duplice ko con Torino e Juventus che ha sancito l’eliminazione dalla Coppa Italia e l’allontanamento dalle prime due in classifica (anche se il tecnico ha sempre il jolly da giocarsi riguardante il recupero del match contro la Sampdoria) ancora non è stato digerito. Momento no che si sposa con un attacco che fatica ad andare a segno, con la difficile coesistenza tra Dzeko e Schick e con un mercato che, da quanto trapela da Trigoria, non regalerà sussulti particolari nella prossima sessione di gennaio. E così, mentre Totti da Dubai non può far altro che accodarsi («Siamo tra le candidate al titolo») alle parole del giorno prima dell’ad Gandini – che vedeva una Roma pronta per lottare per lo scudetto – il tecnico abruzzese prova a ripartire, consapevole delle difficoltà che lo attendono.
TRA PASSATO E PRESENTE – Domani serve vincere, magari facendo sbloccare Dzeko (una rete nelle ultime 14 gare), regalando minuti e gol a Schick e varando una squadra che riesca a farli giocare insieme. Perché se Eusebio si sforza a ricordare che la Roma si schiera con il tridente, nell’immaginario popolare (e probabilmente anche in quello mediatico), è la coppia ceco-bosniaca a rubare la scena. Sinora, inutile negarlo, hanno fatto fatica uno vicino all’altro. Appena una rete, quella inutile contro il Torino in coppa Italia, in 184 minuti insieme, diluiti in 7 gare. Anche con il Sassuolo, si ripartirà dal 4-3- 3 con un occhio particolare, sull’altra sponda, al pupillo Berardi. Non ora, ma a giugno le strade potrebbero nuovamente incrociarsi.
FLORENZI FA 200 – Ma quella con gli emiliani è una gara speciale anche per Florenzi. Proprio contro di loro, il 26 ottobre dello scorso a Reggio Emilia, il nazionale azzurro riportò la rottura dei legamenti che ne ha pregiudicato la passata stagione, soprattutto a causa di una ricaduta quando era quasi pronto a tornare in campo. Passato che ha fatto spazio ad un presente che vede Florenzi tornato ai suoi livelli e pronto a tagliare, proprio domani, il traguardo delle 200 presenze con la maglia della Roma. Maglia che intende vestire in futuro. Ed è proprio per questo motivo che nelle prossime settimane inizieranno le trattative per il rinnovo. Il contratto attuale scade nel 2019, ma dovrà essere allungato e soprattutto equiparato a quello dei top player della squadra. Inutile girarci intorno: Alessandro, anche per quello che potrebbe rappresentare per la piazza nel post-De Rossi, si aspetta un rilancio a tre milioni di euro più bonus da parte del club. Nell’attesa, si è intanto cimentato per la prima volta nel ruolo di doppiatore, per dare la voce a Dribblo, uno dei personaggi de “I Primitivi”, film di animazione in uscita nelle sale cinematografiche a febbraio.
TOTTI PREMIATO A DUBAI – «Io vedo, ascolto, scruto. E quello che posso dire è che se non penso a fare l’allenatore, in questo momento l’unica cosa che posso invidiare alla Juventus è lo stadio di proprietà. Vincere a Roma è comunque più difficile: uno scudetto qui ne vale 10 altrove. Ma queste sono chiacchiere leggendarie e speriame di salire presto di livello». A parlare è Totti, premiato ieri alla carriera durante i Globe Soccer Awards. Il neo dirigente giallorosso si è soffermato anche sulla situazione che sta vivendo Dybala: «Se anche la Roma ci sta facendo un pensierino? La vedo molto difficile – spiega a Sky – anche perché se dovesse cambiare squadra non penso che dalla Juve viene alla Roma. Credo che andrà a fare una esperienza all’estero. Ma queste sono tutte chiacchiere da bar perché penso che rimarrà alla Juve, un top club mondiale». Che detto da Totti, fa sempre un certo effetto.