Totti, lanci e stop: “Roma da primato ma l’Italia fatica”

La Gazzetta dello Sport (C.Laudisa) – C’è il tutto esaurito per Totti. A Dubai, per il premio alla carriera di Globe Soccer, si crea la ressa al Madinat per salutare l’eroe giallorosso. E Francesco sul palco, insieme a Carles Puyol, risponde alla sua maniera. D’istinto. Con concetti forti e diretti. Ad esempio sul calcio-business: «Preferivo ai miei tempi. Ora si pensa troppo al denaro e si trascurano i giovani. Anche nei vivai vedo troppi stranieri. Quando ho iniziato io era tutta un’altra storia». Non capisce certe spese: «Messi e Ronaldo sono 10 gradini sopra gli altri, meritano di essere pagati di più. Ma 250 milioni per Neymar sono eccessivi. La realtà è un’altra cosa». Qual è lo stato di salute del calcio italiano? «Milan e Juve sono le più blasonate, ma Real e i club di Manchester sono più strutturati e hanno più soldi. I top club ormai spendono di più e l’Italia fatica a reggere il passo». Gli chiedono chi è il migliore oggi, e lui di getto: «Per me è Messi, senza nulla togliere a Cristiano». Ovviamente Puyol gli fa eco: «Non può che farmi piacere, Leo è il top per me. Ma anche CR7 è un esempio perché lavora sempre per migliorarsi». Il suo allenatore preferito? Con un sorriso annuncia la sua nomination: «Non perché sia qui, ma è Marcello Lippi».

AVREI CONTINUATO… – Non poteva mancare la domanda su un suo futuro in panchina… «Al momento non è scattata la scintilla. Molti dei miei ex colleghi appena hanno smesso hanno scelto di far l’allenatore. Evidentemente ce l’avevano già in testa da tempo. A me non è successo. Per ora faccio altro. E se non ci fossero stati dei problemi forse avrei continuato un altro anno». Vicino a lui c’è Puyol: «Allenare significa essere concentrati 24 ore su 24 ed io francamente ora voglio pensare alla mia famiglia e ad altre mie attività. E poi non voglio perdere i capelli come è capitato a Guardiola». E ride. I fan arabi di Salah chiedono lumi sul suo addio alla Roma: «È stata una scelta condivisa – ha aggiunto Totti –. Aveva altri obiettivi e prospettive. Per me è uno dei più forti al mondo, soprattutto in quel ruolo: fa la differenza, è formidabile. Mi è sempre piaciuto anche come persona: lo stimo e lo ringrazio per quello che ha fatto». Poi, ai microfoni del GR1 ha aggiunto: «Scudetto? Siamo là, possiamo ottenere un risultato importante». E sul futuro in Federcalcio: «Servono facce nuove, quella di Tommasi mi sembra giusta». Anche in serata, alla cerimonia per gli Awards, gli applausi più calorosi sono per il capitano. Già quando consegna il premio alla carriera a Lippi c’è un fuori programma: il tecnico viareggino si emoziona a rivedere i festeggiamenti del Mondiale 2006 e facendo riferimento a uno dei suoi pupilli fa una considerazione: «Ho vinto tanto in carriera con i club, ma non c’è niente di paragonabile alla vittoria del Mondiale con la propria Nazionale».

ALTRI AWARDS – Javier Tebas ha ritirato il premio al miglior campionato: la Liga. Miglior arbitro il tedesco Felix Brych, miglior dirigente Vadim Vasilyev (Monaco), miglior business manager Ferran Soriano (City), miglior agente Jorge Mendes, premio alla carriera Carles Puyol (Barcellona), miglior c.t. arabo Hector Cuper (Egitto).

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