Il Tempo (A.Austini) – Si farà perché a questo punto si deve fare. Ma non è detto che sia così veloce e facile come qualcuno immagina. Francesco Totti e la Roma stanno arrivando a un punto d’incontro che fino a qualche settimana fa sembrava impossibile: legarsi per un altro anno con un contratto da calciatore. Dopo essersi convinto che non fosse quella la strada giusta, ora Pallotta è disposto ad accontentare il capitano, è pronto a ripensarci, ma non ha ancora sciolto del tutto le riserve. E, probabilmente, vorrà dettare alcune condizioni.
La trattativa vera e propria non è iniziata, ieri c’è stato un primo contatto preliminare all’apertura del dialogo: dopo l’allenamento, il diggì Baldissoni ha parlato qualche minuto con Totti a Trigoria, per riportargli l’esito delle riunioni di Boston con il presidente. Seguiranno altri incontri e chiacchierate più approfondite, con l’obiettivo comune di giungere a una soluzione condivisa prima di Roma-Chievo dell’8 maggio. La società, infatti, proverà a chiudere la vicenda in anticipo rispetto a quella che potrebbe, o a questo punto poteva, essere l’ultima partita all’Olimpico del capitano. Il dato al botteghino parla chiaro: senza certezze sul rinnovo, sono già circa 20mila i tifosi ad avere acquistato un biglietto per la sfida. Si farà di tutto per evitare di vivere quella giornata nel dubbio, perché la pressione mediatica è già insopportabile, altrimenti la discussione proseguirà nelle settimane successive. Gli eventuali nodi da sciogliere non sono di natura economica, un aspetto che non è stato neppure affrontato. Totti ha già un contratto per i prossimi sei anni da dirigente, con seicentomila euro netti di stipendio. Ora si tratta di trasformare l’accordo per la prima stagione in uno da calciatore, oppure aggiungere un contratto nuovo che precederà gli altri sei pattuiti in precedenza. Le cifre saranno sicuramente più basse rispetto agli attuali 3 milioni e mezzo circa percepiti dal capitano.
Non è più un ostacolo neppure Spalletti, ammesso lo sia mai stato davvero: il tecnico ha cercato in tutti i modi di far capire che non intendeva entrare nel merito della questione contrattuale, ma non è stato capito e ha vissuto la vicenda con grande tensione e amarezza. Parlando con Pallotta nei giorni scorsi, ha ribadito che per lui non c’è alcun problema se Totti rinnoverà, a patto che possa continuare a scegliere liberamente quando e come farlo giocare. E così sarà. Paradossalmente la firma di Totti riavvicinerà Spalletti alla Roma, un problema in meno da gestire rispetto ai tanti possibili nella costruzione di una squadra piena di punti interrogativi tra giocatori da riscattare, altri da cedere per esigenze di bilancio e quelli nuovi da acquistare. Il tutto gestito da un direttore sportivo dimissionario come Sabatini, che (per ora) ha accettato di lavorare fino al termine della sessione estiva di mercato. Per questo la società considera il futuro del capitano una priorità soltanto dal punto di vista ambientale: stringere la mano a Francesco per Pallotta rappresenta semplicemente una via per esaudire i desideri dei tifosi.
Totti, da par suo, si è ormai calato nel nuovo ruolo di giocatore «in più», utile a sbloccare partite tirate nel finale. Alla soglia dei 40 anni non può certo pretendere di più dal suo fisico e ora aspetta di ricevere l’offerta dal club per chiudere un capitolo molto complicato e metabolizzare meglio la fine della carriera che inevitabilmente si avvicina. Sa di avere la spinta dei romanisti della sua parte, quindi qualcosa la chiederà anche lui nella normale dinamica che scatta in tutte le contrattazioni, ma ormai il traguardo è vicino. Restano solo da capire dettagli e tempi, poi finalmente arriverà la fumata bianca che permetterà di spostare l’attenzione sui temi davvero «centrali» per il futuro della Roma.