Restare fuori proprio adesso, sul più bello, deve essere una tortura per uno che vive di Roma. Francesco Totti vuole uscire il prima possibile da questo Purgatorio e riprendere per mano la squadra. Sperando di ritrovarla come l’ha lasciata: capolista e sempre vincente.
Il suo fisico, di cui non si conoscono ancora i limiti, gli stando una mano. Le cure innovative una spinta in più: a Villa Stuart il capitano si sta sottoponendo ai «fattori di crescita» per accorciare i tempi di recupero e rientrare in tempi record a fine novembre. Si tratta di una terapia molto in voga tra gli sportivi di alto livello, a base di infiltrazioni di plasma utili ad attivare e accelerare i processi di riparazione dei tessuti infortunati. In sostanza, Totti è stato sottoposto a un prelievo di sangue venoso, poi, tramite un’apparecchiatura specifica, sono stati isolati e «frullati» il plasma e le piastrine che contengono i fattori di crescita, infine il preparato gli è stato infiltrato nella coscia destra. Nulla a che vedere con le «autoemotrasfusioni» in voga tra i ciclisti ma vietate dalle regole antidoping.
È la prima volta in carriera che ha scelto questo tipo di cura, mentre in passato diversi romanisti l’hanno utilizzata per curarsi le ginocchia: Doni, Pizarro, Juan e più di recente Destro. Da qualche tempo si sono scoperti benefici della terapia anche sulle lesioni muscolari, così il capitano romanista ha accettato di buon grado l’indicazione del professor Mariani. L’ortopedico di fiducia ha visitato di nuovo Totti, tornato ieri a Villa Stuart insieme al fido Vito Scala e al medico giallorosso Fioretti per un’altra risonanza che ha mostrato «un miglioramento della lesione miotendinea della regione ischiocrurale» avvenuta durante Roma-Napoli del 20 ottobre. La prognosi di Mariani resta un recupero in sei settimane a partire da quella data, ma il capitano proverà a sorprendere il professore come fece nel 2006.
Tra 7-10 giorni verrà sottoposto a nuovi controlli e nel frattempo a Trigoria monitorerà le risposte della coscia. La speranza è che i fattori di crescita – di solito tre applicazioni in tutto – uniti alla fisioterapia lo aiutino a bruciare i tempi.
Calendario alla mano, il numero 10 giallorosso punta a rimettersi a disposizione dopo la sosta di novembre, il 25 novembre quando all’Olimpico arriverà il Cagliari. Sarebbe un recupero miracoloso se si pensa che i medici della Roma prevedevano di restituirlo a Garcia solo con l’anno nuovo. Molto dipenderà dalle risposte del tendine, l’aspetto più delicato e imprevedibile dell’infortunio al di là della lesione, ma Totti conta di esserci non oltre inizio dicembre: il 1° c’è la trasferta di Bergamo, l’8 la sfida interna con la Fiorentina di Montella.
Torneranno prima di lui sicuramente Gervinho e con buone probabilità Destro. L’ivoriano è tornato a correre in campo, giovedì col Chievo non ci sarà e punta a farcela per domenica a Torino. Il centravanti prosegue nel lavoro personalizzato, atletico e con il pallone, e a inizio settimana prossima dovrebbe rientrare in gruppo. A quel punto sarà Garcia a dover decidere quando impiegarlo.
Per il Chievo il tecnico valuta un mini-turnover. Oltre a Torosidis che sostituirà lo squalificato Maicon chiedono spazio Bradley e Marquinho, mentre Burdisso è pronto a sostituire al più presto Benatia e Castan, entrambi diffidati. Come De Rossi e Florenzi.
Il Tempo – A.Austini