“Lesione muscolare alla coscia destra, che sarà valutata nuovamente nei prossimi giorni”. È questo il verdetto degli esami – un’ecografia e una risonanza magnetica – a cui si è sottoposto ieri mattina Francesco Totti a Villa Stuart. Il comunicato, apparso nel pomeriggio di ieri sul sito internet della società giallorossa, non aiuta a capire le reali condizioni del capitano romanista perché non specifica l’entità della lesione, che però non dovrebbe essere troppo estesa. Una sorta di “mini lesione”, che di solito ha dei tempi di recupero che vanno da una a due settimane. Difficile, quindi, immaginare Totti in campo nel derby con la Lazio previsto per il 16 ottobre, anche se la sosta del campionato aiuta ad alimentare le speranze per un recupero.
Una risposta definitiva la si potrà comunque avere solo dopo i nuovi esami, che ci saranno verso la fine della settimana (probabilmente venerdì) al termine di un ciclo di fisioterapia che comincerà oggi. Uno stop imprevisto, quello di Totti, che al termine della gara con l’Atalanta (ha lasciato il campo dopo 69 minuti) aveva detto di aver avvertito “un dolore all’altezza dell’anca” e di “essere uscito dal campo per motivi precauzionali”. Non si aspettava, insomma, che il dolore avvertito potesse avere delle conseguenze più gravi.
La sua presenza in campo dipenderà da quando Luis Enrique – che dopo la vittoria di sabato scorso ha concesso alla squadra due giorni di riposo fissando la ripresa degli allenamenti domani mattina alle 10.30 – lo avrà pienamente a disposizione. Prendendo come parametro le scelte fatte finora dal tecnico spagnolo – la panchina di Pizarro due giorni fa è l’ultimo esempio – se Totti tornasse ad allenarsi all’inizio della prossima settimana le possibilità di vederlo in campo sarebbero alte. Se invece il suo rientro in gruppo dovesse slittare anche di un paio di giorni, sarebbe out. La cosa certa è che Totti contro la Lazio vuole esserci e che farà di tutto per giocare quello che sarebbe il suo trentaquattresimo derby in carriera.
La notizia positiva, se così si può dire, è che Luis Enrique avrà 15 giorni di tempo per studiare una soluzione alternativa. Ad eccezione della gara di andata con lo Slovan, dove al suo posto giocò Bojan, Totti è stato sempre titolare nel 4-3-1-2 del tecnico spagnolo che gli ha affidato il più delicato dei ruoli, quello del trequartista. Nei minuti finali contro l’Atalanta a cambiare posizione è stato Pjanic – un ritorno alle origini visto che a Lione giocava in quel ruolo – ma a detta di Luis Enrique in quella zona di campo possono giocare anche Pizarro, Bojan e Lamela (oltre al giovane Verre).
Il talento argentino si sente pronto a tornare in gruppo e per caratteristiche tecniche rappresenta il sostituto ideale di Totti, ma lo zero nella casella dei minuti giocati finora in maglia giallorossa potrebbe penalizzarlo. Più probabili le altre soluzioni, anche perché sia Bojan sia Pjanic stanno attraversando un ottimo momento di forma. Loro due insieme a Josè Angel (nonostante la cattiva prestazione con l’Atalanta), sono lo specchio della nuova Roma di Luis Enrique: per il momento è giovane (Bojan e Pjanic hanno 21 anni, Josè Angel 22) e ricca di talento. Presto, si spera, sarà anche una squadra vincente.
Corriere della Sera – Gianluca Piacentini
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