La Repubblica (M. Carta) – La polizia che bussa alla porta insieme ai genitori di Ilary Blasi. La signora a cui Francesco Totti ha chiesto di controllare la figlia Isabel, solo 8 anni, che salta dalla sedia e chiede chi ci sia dall’altra parte della porta a mezzanotte. Ecco la sorpresa: agenti in divisa, spediti nella casa di Vigna Clara dell’ex capitano della Roma e della compagna Noemi Bocchi dal commissariato Ponte Milvio, per controllare in che condizioni fosse la bambina. Tutto in ordine: la figlia più piccola di Totti e Blasi, impegnati da più di un anno in un velenosissimo divorzio, stava dormendo.
Per raccontare cosa ci sia davvero dietro all’ennesima lite tra gli ormai ex coniugi, bisogna quindi ripartire dall’intervento delle forze dell’ordine che risale al maggio del 2023. O meglio, dalla telefonata al 112 di Ilary Blasi. A far allarmare la conduttrice è stata una videochiamata con la figlia in lacrime: “Mamma dove sei? Sono sola. Qui non c’è nessuno”. A quel punto Blasi, vedendo la bambina da sola via smartphone, ha deciso di intervenire a distanza. Ed ecco la chiamata e la corsa dei genitori per affiancare i poliziotti. Sul posto sono intervenuti gli agenti delle volanti. Dopo aver citofonato, in casa hanno trovato la portinaia che lavora come custode del palazzo e che in quel momento di fatto era la babysitter di Isabel: “Le sto facendo da tata. La piccola si era già addormentata”..
I poliziotti si sono resi conto che, nonostante i timori giustificati della madre, la bambina non era sola. Per questo non è stata inviata nessuna informativa in procura. Questo, però, non ha fermato Ilary Blasi che ha comunque deciso di denunciare l’ex marito, ora formalmente sotto inchiesta per abbandono di minore. Tutto è accaduto un anno e mezzo fa e nel frattempo la polizia non è mai stata incaricata dalla procura di svolgere ulteriori approfondimenti su quanto successo quella sera.
E Francesco Totti? Era al ristorante sotto casa, dopo essersi assicurato di aver trovato una persona per controllare la figlia più piccola. Una storia che considerava chiusa, ma che ora si è improvvisamente riaperta. Ora a decidere sul caso saranno i magistrati della procura di Roma che si occupano di maltrattamenti in famiglia, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini.