«Nel 2004 ero indeciso, avevo un piede a Roma e uno a Madrid. Hanno provato a prendermi in tutti i modi: mi mandarono anche la maglia con il 10 e la scritta Totti per “aiutarmi” a passare con loro. Poi, come sempre, ha prevalso l’amore». Queste le parole dell’ex capitano e numero dieci giallorosso Francesco Totti, riportate da La Gazzetta dello Sport, verso l’unica squadra, per sua stessa ammissione, che lo ha fatto vacillare durante i 25 anni di carriera nella Roma. Poi il commento su uno stadio che evoca ricordi positivi: «Il Bernabeu è uno stadio che può incutere timore, ma anche essere da stimolo. Io ne ho ricordi bellissimi: come la vittoria nel 2002 con un mio gol o lo stadio tutto in piedi ad applaudirmi quando entrai nel 2016. È stato il coronamento della carriera, un giorno indimenticabile. Il Real è una squadra di marziani, ma abbiamo il gruppo per metterli in difficoltà. Sono andati via Zidane e Ronaldo, ma non li vedo ridimensionati. Modric meriterebbe il Pallone d’oro, è un extraterrestre, io lo darei a lui e penso lo possa vincere”.