La capolista, sul più bello, deve cambiare interpreti, schierando un attacco diverso da quello visto finora e capace di essere nelle prime otto giornale il migliore del campionato. Il tridente di Garcia, in un colpo solo, perde due titolari: stop lungo per Totti, poco meno di due mesi, e ancora da decifrare per Gervinho. Entrambi non ci saranno a Udine, domenica prossima. Il capitano, se i tempi di recupero saranno rispettati, dovrebbe saltare cinque-sei partite: oltre a quella al Friuli, anche le gare contro il Chievo all’Olimpico, contro il Torino in trasferta e le due in casa contro il Sassuolo, prima della sosta per gli impegni delle nazionali, e contro il Cagliari, monday night del 25 novembre. Se Francesco non ce la farà per il match del 1° dicembre a Bergamo contro l’Atalanta, tornerà contro la Fiorentina all’Olimpico la domenica successiva. Tra otto-dieci giorni, però, verranno fatti nuovi accertamenti per preparare una tabella di lavoro per il ritorno in campo: in casi del genere ci vogliono dalle quattro fino alle otto settimane. La speranza dei medici e dei preparatori giallorossi è di metterlo a disposizione in sei settimane. L’ivoriano, invece, potrebbe pure farcela per giovedì 31 ottobre, incontro casalingo con il Chievo: solo oggi, però, lo staff medico della Roma, dopo gli ulteriori controlli disposti per l’ex giocatore dell’Arsenal, potrà essere più preciso.
DIAGNOSI ANCORA INCERTE – I due infortuni sono differenti, ma entrambi interessano la muscolatura, alla coscia destra per Totti e a quella sinistra per Gervinho. Gli esami strumentali (ecografia e risonanza magnetica), ieri mattina prima controllo e visita dal professor Mariani e a seguire stessi accertamenti al Campus Biomedico, hanno evidenziato che il capitano si è fermato per «una lesione miotendinea e muscolare degli ischiocrurali». In pratica sono i muscoli situati nella loggia posteriore della coscia, per l’esattezza tre, tra cui il più noto è il bicipite femorale (gli altri due: il semimembranoso e il semitendinoso). Sono quelli che permettono la flessione del ginocchio e l’estensione dell’anca, molto sollecitati per chi calcia e lancia. La prognosi è solitamente di una trentina di giorni, anche se poi il ritorno in campo dipende dalla gravità della lesione che in questo caso è di secondo grado. Entrando nel dettaglio, ci vorrà più di un mese perché si tratta di una lesione molto particolare, né muscolare né tendinea ma sulla giunzione miotendinea. Bisogna capire quanto impiega il versamento a ridursi e quanto sarà vasto l’edema. Quindi c’è da aspettare per una valutazione più precisa, da fare la prossima settimana (o magari già alla fine di questa). Francesco ieri ha iniziato la fisioterapia (ipertermia, laserterapia e tecar): quasi due ore passate a Trigoria per cominciare le cure. E’ solo il muscolo a preoccupare, visto che il capitano convive da anni con il problema al tendine. E, considerato il forfeit di Totti, può saltare il viaggio in Indonesia. A Gervinho, invece, è stato riscontrato un interessamento miotendineo al retto femorale della coscia sinistra: oggi ulteriori esami clinici per capire quanti giorni dovrà restare a riposo.
POSSIBILI SOSTITUTI – Garcia, per allestire il nuovo tridente, può contare su altri cinque calciatori: Florenzi, titolare 7 volte su 8, Borriello, entrato per Totti già contro il Napoli, Marquinho, schierato dall’inizio solo a Marassi contro la Sampdoria, Ljajic, capace di fare sia l’esterno che la prima punta, e Caprari, fin qui mai utilizzato. In più c’è sempre Pjanic, ma il suo rendimento da centrocampista dovrebbe al momento escludere uno spostamento dalla linea di mezzo del 4-3-3 del francese. Proprio venerdì scorso, per la prima volta, la Roma ha trovato il vantaggio senza il capitano in campo, dopo una decina di minuti di smarrimento generale: non era mai successo. Totti, anche a Genova contro la Sampdoria (unica partita in cui non era partito titolare, entrando solo nella ripresa), era sempre presente quando i giallorossi hanno sbloccato il risultato. A Udine Garcia schiererà comunque un tridente mai visto, almeno in partenza. Guardando alle caratteristiche degli interpreti, anche l’atteggiamento offensivo sarà diverso. Mancheranno il trequartista o comunque il regista offensivo, anche se Ljajic potrebbe adattarsi bene (o lo stesso Pjanic, salendo alle spalle del centravanti, nel 4-2-3-1), e soprattutto lo specialista nelle ripartenze. Oggi pomeriggio la ripresa e i le prime prove.
Il Messaggero – U.Trani