Totti ferma il tempo e incanta Tbilisi

La Gazzetta dello Sport (M.Graziano) – È un attimo, Francesco Totti lascia la hall dell’hotel e subito viene riconosciuto da un gruppo di giapponesi. Sono le nove del mattino di un venerdì qualsiasi, Milano, zona Fiera-ex Expo. Il Capitano viene preso d’assalto. Inizia così la giornata che porta al ritorno in campo di Francesco Totti dopo il commovente saluto all’Olimpico dello scorso maggio.

DA KALADZE – Una volata in Georgia, a casa Kaladze, Tbilisi. L’ex milanista è candidato sindaco, e dall’Italia è partita un’impressionante parata di stelle per dare una mano a un Paese che è stato recentemente colpito duro da una serie di drammatici incendi. Con Totti, sul pullman che porta a Malpensa, ci sono fra gli altri il c.t. dell’Under 21 Di Biagio, il vicepresidente Fifa Boban, Seba Rossi, Angelo Di Livio, Marco Delvecchio, Dario Simic, Dino Baggio, Favalli, Candela e Luca Toni. I due campioni del mondo, Totti e Toni, si siedono vicini, parlano di progetti, corsi vari e se la ridono da vecchi amici che hanno condiviso qualcosa di magnifico. Poi ecco Paolo Maldini, Billy Costacurta, Shevchenko, Albertini, Zanetti, Cordoba, Abbiati, Dida, Ba, Angelo Carbone e Ambrosini. Ci sono pure Rivaldo e Cafu! Maldini abbraccia subito Totti. Domani si gioca MilanRoma: tanta nostalgia di certe sfide. Costacurta e Boban sono asciutti come ragazzini, ma in generale sono tutti in buonissime condizioni, compreso «nonno» Vierchowod. Il più in forma? Simic.

IN AEREO – Partenza alle 10.40, quattro ore di volo. Cordoba guarda da lontano Sheva e Totti: «Sarò un angelo in campo, hanno appena compiuto gli anni, non picchio, promesso». Si ride di gusto anche in zona romanista, con Di Livio, Delvecchio e Di Biagio. Lì accanto ecco Francesco Totti, «rapito» da Candela: si gioca a scopa, e pare che vinca sempre il francese. A Tbilisi, però, trionfa Francesco. Compaiono telecamere, microfoni e taccuini ai piedi dell’aereo. Sono tutti per Maldini e appunto Totti. Il Capitano non si nega. Sarà rimasto a Roma tutta la vita, scelta per alcuni provinciale, ma la faccia di Francesco è conosciuta ovunque e l’uomo è amatissimo: allora ha avuto ragione lui! Ed è ressa pure fuori dal The Biltmore, hotel che ospita le star. All’interno c’è Kaladze ad accogliere tutti i suoi amici, all’esterno è sempre caccia all’autografo di Totti. Compare però anche una gigantografia dell’Inter del Triplete, in primo piano Javier Zanetti, che ringrazia. Intanto alla banda si è unito Hernan Crespo, proveniente da Dubai. Sul gruppo vigilano gli angeli custodi Mauro Tavola e Donato Albanese, di fatto primi collaboratori della federazione georgiana in questa iniziativa.

INVASIONE DI CAMPO – Alle 21.10 ora locale il fischio d’inizio, con squadre mischiate. E Totti – accolto da un’ovazione all’entrata in campo –, con la fascia da capitano degli azzurri. La prima giocata è un colpo di tacco e i 50 mila dello stadio di Tbilisi si alzano in piedi ad applaudire. Francesco è la star indiscussa. E l’attacco è da sogno: Totti, Toni e Rivaldo tutti insieme. Sarà un caso, ma Francesco ispira e Toni la butta dentro dopo neanche un minuto. Subito dopo, Totti manda in porta Salgado. E nella ripresa decide di salire in cattedra, riceve palla ai 25 metri e scarica una fucilata di esterno destro che manda in visibilio lo stadio. Uno di quei gol col marchio di fabbrica: tocco di palla e tiro resteranno sempre gli stessi. Esce all’89’ ed è ancora standing ovation. Poco prima, un invasore solitario riesce ad abbracciarlo, realizzando il suo obiettivo da tifoso. Il resto è una grande festa per la gente di Tbilisi. Piovono gol da una parte e dall’altra. Finisce 6-5 per gli azzurri sui bianchi (doppietta di Toni e reti di Salgado, Rivaldo, Totti e Delvecchio per gli azzurri. Iashvili, Cafu, Kuranyi, Demetradze e Shevchenko per i bianchi). Proprio Sheva è uno spettacolo e Frey regala miracoli d’altri tempi nonostante qualche chilo di troppo. In mezzo al campo si diverte anche Kaladze, che tra i suoi amici ritrova parte del suo passato. Il futuro, spera, è da sindaco della sua amata Tbilisi.

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