Totti, i fatti parlano a suo favore

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La Gazzetta Dello Sport (P.Condò)L’inimitabile potenza dello sport, ciò che gli garantisce un capitale di passione che le altre scienze umane nemmeno si sognano, è il legame con i fatti. Politica ed economia sono immensamente più importanti per lo sviluppo delle nostre vite, ma non possono contare sul riscontro settimanale che ci dà il calcio. Non c’è inganno possibile nel riconoscimento di un valore. Fino a due settimane fa, fuori dal raccordo anulare ­ dentro no perché giustamente si ragiona su un’altra frequenza, quella affettiva ­ veniva logico pensare che Francesco Totti non avesse più molto da dare. Non giocava con Garcia malgrado la Roma andasse male, non giocava con Spalletti e la Roma andava bene, due più due faceva quattro e la decisione di giubilarlo dal campo a fine stagione attribuita a Pallotta (mai esplicito sul tema, forse non a caso) suonava sensata. Non c’erano fatti, a sostenere il desiderio di continuare del capitano.

Poi, però, è successo che in una situazione di improvvisa e inattesa difficoltà ­ il Bologna dell’ultimo mese non era annunciato come un ostacolo ­ a inizio ripresa Spalletti gli abbia chiesto un aiuto: e quello, con un assist e altre pennellate d’autore, glielo abbia fornito. Sei giorni dopo la Roma si è nuovamente trovata nelle peste e il tecnico, forse temendo di vendersi l’anima al diavolo in cambio del posto Champions, ha giocato la carta Totti più tardi, a 12 minuti dalla fine: l’aiuto è arrivato ancora, stavolta sotto forma di un gol, e nel parapiglia che è seguito si possono facilmente leggere frustrazioni sfogate e terreno sotto i piedi che comincia a smottare. Nove giorni dopo il primo squillo, in un quadro di Roma ormai tendente a svanire, la terza chiamata di soccorso arriva in tale ritardo che lo stesso Spalletti si sente in dovere di precisarlo più volte nel dopo­gara: ma a Totti bastano pochi secondi per trovare la posizione utile a segnare il 2­-2 ­ i grandi campioni sono come i vecchi pescatori, conoscono le correnti e sanno dove passerà il branco di pesci ­ e altri tre minuti per trasformare il rigore del successo, e quasi certamente della Champions.

Quattro fatti uno dietro l’altro, in nove giorni soltanto. Spalletti ha assolto alla sua missione di riportare la Roma fra le prime tre, ma adesso sappiamo tutti che Francesco Totti ha ampiamente nelle gambe i minuti di qualità con i quali rendersi ancora prezioso. Molti accordi andrebbero digeriti e sottoscritti, perché non avrebbe senso affrontare una stagione nel clima di tensione di queste settimane, ma giubilare Totti adesso sarebbe una scelta politica, discutibile ma legittima, non sportiva. Perché i fatti hanno parlato per lui, e non si può fingere di non averli visti.

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