Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Francesco ha teso una mano, Luciano l’ha stretta forte e non ha intenzione di lasciarla andare. Dopo sei anni e mezzo dalla famosa rottura, dopo tanti silenzi e qualche racconto un po’ troppo romanzato, Totti e Spalletti sono pronti alla pace tanto attesa. Del resto, il tempo è la medicina migliore per dimenticare vecchie ruggini, per rimarginare ferite che almeno inizialmente non sembravano curabili perché troppo profonde.
E invece negli ultimi tempi la schiarita era nell’aria dopo quella tempesta che si era abbattuta nell’ultima stagione di Totti da calciatore e che aveva scatenato una spaccatura enorme tra lui e l’allora tecnico della Roma, ma anche tra i tifosi che si erano schierati con il loro capitano condannando di fatto l’allenatore ai fischi, le polemiche e un astio che è andato avanti per anni e anni.
Così Francesco nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha aperto le porte alla riconciliazione: “Se incontrassi Spalletti lo saluterei con affetto, mi farebbe piacere. Credo che tra noi ci sia un profondo legame. Anche perché quello che abbiamo passato insieme, quando arrivò da Udine, è per me, nella mia vita, qualcosa di irripetibile. Sia in campo che nel quotidiano. Io uscivo una o due volte a settimana con lui a cena. Luciano era una persona piacevole, divertente, sincera. Nella fase finale il nostro rapporto è stato condizionato dall’esterno, specie dai dirigenti o consulenti della società, e non ci siamo più capiti. Anche io ho fatto degli errori, ci mancherebbe. Credo che tutti e due, se tornassimo indietro, non entreremmo più in conflitto”.