La Repubblica (N. Aspesi) – Di solito cede il più fragile e vendicativo, affinché potersi descrivere come Cosetta dei Miserabili, o la Piccola Fiammiferaia di Andersen, o addirittura la Principessa Diana, che raccontò alla televisione di un marito tipo Enrico VIII (oggi comunque re Carlo III con altra consorte e regina).
E infatti non è stata la Blasi che ha un’aria sicura, a rompere il virtuoso silenzio, ma il Totti, l’uomo, il gentiluomo, l’eroe, il capitano della Roma. Non si capisce perché coppie che passano la vita a separarsi e farsi dispetti poi pretendano che ci sia chi abbia il dovere di vivere quella che viene chiamata erroneamente una fiaba (e la strega dove la metti, e pure l’orco) che tra l’altro sarebbe così soporifera che neppur le corna aiuterebbero.
Come tutte le coppie in guerra che se ne fanno di ogni colore anche davanti ai figli, in quanto genitori di Christian, 16 anni, Chanel 15, Isabel 6, i due hanno un solo pensiero, proteggerli dall’orrendo casino in cui li hanno sprofondati: babbo raccontando al mondo che mamma va a letto con altri, mamma in attesa di chissà che sfracello, fa le tagliatelle con nonna. Ma quale terribilissima arma ha in mano Ilary? Cosa teme Totti? Perché non ce l’ha fatta a stare zitto? Proibiti i sondaggi politici, emozionateci con quelli su questa storia.