Benvenuti al Francesco Totti Show. Non giocherà il derby per infortunio ma ha deciso di viverlo lo stesso, a 360 gradi. Battute, frasi serie, passato, presente e futuro nella Roma. La frase che è piaciuta di più ai tifosi è stata un tiro al volo: «Chi sarà l’uomo derby? Reja, un portafortuna». Non è piaciuta all’altro capitano, Tommaso Rocchi, che ha difeso l’allenatore che ha perso 4 derby su 4 sulla panchina della Lazio: «Le solite battute simpatiche: lui fa l’attore comico anche in tv. Ci può stare, come battuta. Così come ci può stare la mia». Le parole di Totti, però, attese da mesi, non sono state solo per il derby.
Il problema Totti «Spero di non esserlo mai, visto che alla Roma ho dato sempre tutto. Le parole uscite a inizio stagione (‘‘Totti è pigro”, intervista di Franco Baldini a Repubblica) mi hanno dato fastidio, ma ogni anno ce n’è sempre una: questa volta è che creavo problemi e un danno economico. Ho sofferto a sentire che ero il male della Roma, che remavo contro, che volevo solo la Sensi. Alla fine ho avuto un chiarimento con il d.s. (Walter Sabatini, ndr) e ho chiesto: faccio parte del progetto? Mi hanno detto di sì e sono cambiate tante cose. Ho accettato tutto per il bene della Roma, con Baldini e Luis Enrique non ci sono problemi».
Luis Enrique «Io stavo bene, ma nella prima partita non ho giocato e nella seconda sono stato sostituito. Mi chiedevo: sono io che ho capito male o mi stanno prendendo in giro? Poi, per fortuna, le cose sono cambiate».
Il futuro «È un progetto da qui a 5 anni. Ci vorrà tempo prima di vincere. La Roma è ringiovanita e in Italia serve esperienza. Poi spero che si possa vincere anche prima. Tra 5 anni non avrò più il contratto».
Il ruolo «Mi trovo bene anche se non segno. Per il bene della squadra faccio tutto e poi il gioco di Luis Enrique mi diverte. Dovrò imparare a giocare da trequartista e da attaccante insieme».
De Rossi «Ho parlato con Daniele più di una volta. Vuole rimanere alla Roma a vita, come me, però non sono entrato nello specifico. Sono cose private. Spero che possa firmare prima possibile, questa cosa è andata avanti oltre il dovuto».
Il derby del cuore «Il più bello, per me, è stato l’ultimo, con la mia prima doppietta. I laziali dicevano: per noi è meglio se gioca. Avevano ragione, è stato meglio per tutti».
Lo stress «Voglio giocare fino a 40 anni. Ho un’altra idea, rispetto a Ibrahimovic e Cassano: se sto bene voglio divertirmi. Il calcio mi ha dato tutto, è la mia passione. Quando non ce la farò più, getterò la spugna. Ma ora non ci penso. Perché loro sono stressati e io no? Sarà l’aria del Nord…».
Gli americani «Il legame che ho avuto con Rosella Sensi, Conti e Pradè non potrò averlo con nessun altro. Siamo cresciuti insieme. Però quando ho conosciuto gli americani ho scoperto persone vere, che vogliono il bene della Roma. Con DiBenedetto ho avuto un breve colloquio: però lui parlava in italiano e io inglese, quindi era un po’ difficile. Ho capito che vuole vincere. Con me? Spero di sì. Ho avuto proposte dall’estero, i Los Angeles Galaxy e anche in Europa, ma la mia scelta è stare qui».
Corriere della Sera – Luca Valdiserri
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