Corriere dello Sport (R.Maida) – I dieci minuti di Francesco Totti animano il dibattito popolare, anche due giorni dopo il derby che ha negato alla Roma la finale di Coppa Italia. La giuria social è divisa sull’argomento: c’è chi sostiene (ed è la maggioranza) che Spalletti abbia avuto poco riguardo per il suo capitano, inserendolo quando ormai la partita e la qualificazione erano decise; qualcun altro però sottolinea la legittimità delle scelte dell’allenatore, sostenendo che Totti a 40 anni e mezzo debba accettare il ruolo che gli viene riservato, senza favoritismi dovuti alla sua storia. La tribuna virtuale insomma si esprime con calore, molto più delle parti in ballo visto che tra Spalletti e Totti non c’è stato neppure un confronto al termine del derby.
INCOGNITE – Posto che Totti, anche di recente, ha detto pubblicamente di auspicare il rinnovo del contratto di Spalletti, è inimmaginabile un altro anno di coabitazione tra i due, dopo i tanti problemi accumulati (e per l’interesse comune congelati) nell’ultimo anno. Lo sprint dovrebbe risolversi senza traumi, dal momento che Spalletti è al passo d’addio. Ma poi si porrebbe un’altra questione: se Totti smette di giocare, come ha ipotizzato nell’intervista a Maurizio Costanzo, quale ruolo gli verrebbe proposto da Pallotta? I due non ne hanno parlato quando il presidente è stato a Roma il mese scorso. Totti vorrebbe un ruolo operativo e non rappresentativo per continuare a lavorare a Trigoria ma al momento ogni posizione è occupata. E’ un discorso che prima o poi la Roma affronterà, conoscendo il vincolo dei sei anni di contratto da dirigente che varranno dal giorno in cui Totti chiuderà la sua vita di calciatore.
FINALE – Nel frattempo, c’è un finale di stagione da vivere e lui spera di poter partecipare alla rincorsa della squadra. In un momento di stanchezza generalizzata della rosa, il suo contributo di qualità potrebbe ancora servire alla Roma in alcuni spezzoni di partite. Evitando polemiche, aggiungendo valore. Purché, ovviamente, Totti venga utilizzato quando può davvero offrire un contributo alla causa.
ACCELERATA? – Diversa è la situazione di Daniele De Rossi, anche lui senza contratto ma sicuro di continuare la carriera per almeno altre due stagioni. Ieri si era sparsa la voce di un rinnovo imminente ma da Trigoria frenano. Il dialogo con il procuratore Berti va avanti – Baldissoni è tornato da Londra e si occuperà di questa trattativa – ma non sono attesi annunci nell’immediato. Si parla di una richiesta biennale a fronte di un’offerta di un solo anno. «Troveremo una soluzione, Daniele è uno della famiglia» ripetono i dirigenti della Roma. Tutto vero. Come però è innegabile che alla scadenza del contratto attuale (firmato nella gestione Baldini a 6,5 milioni netti a stagione) manchino meno di tre mesi senza che il rinnovo stato definito. De Rossi intanto dovrebbe tornare titolare domenica a Bologna: l’infortunio all’anca sembra ormai superato.