Tottenham-Roma 2-2, le pagelle: redenzione Hummels, Koné Big Ben. Dybala regolatore

Pagine Romaniste (R. Gentili) – Sfinita, ma fiera. La Roma esce dal magnifico Tottenham Hotspur Stadium a testa alta. Altissima. Col cuore, con la caparbietà. Di squadra. Come richiesto a gran voce da Ranieri. Da Londra la Roma torna con un pareggio che profuma quasi di vittoria: 2-2. Sudato. Meritato. Cercato, dunque ottenuto.

La prestazione, richiesta a gran voce da Ranieri alla vigilia, c’è stata. A mancare, magari, è stata la fortuna. E l’imprecisione, se di questo si vuole parlare quando una squadra si vede annullare ben tre gol per fuorigioco deciso al centimetro, ed un’altra occasione – chiedere ad Angelino – che colpisce la traversa.

Subito avanti, gli Spurs alla mezz’ora subiscono la sfuriata romanista. Il fallo ad inizio gara di Hummels permette a Son di andare sul dischetto: freddo il tiro, Svilar spiazzato. La Roma segue le parole di Sir Claudio, applaudito da tutti, e si compatta. All’arrembaggio. Arrivano due gol: uno, quello di Ndicka, è valido; l’altro, a timbro El Shaarawy, è annullato dal Var. Ad ispirarli è stato il regolatore delle giocate giallorosse: Paulo Dybala. Che influenza talmente tanto il gioco romanista da decidere anche l’andamento degli Spurs. Sbaglia, per troppa voglia di fare, un’apertura: gli inglesi raccolgono, si catapultano in avanti. Kulusevski non avverte la presenza di Hummels, mette dentro e Johnson fa lo stesso con Angelino prima di girare di sinistro in corsa.

Nel secondo tempo la Roma è viva. Vivissima. In dieci minuti, due gol annullati. Prima era Dybala, adesso è altro giocatore con la stessa iniziale. Dovbyk porta Koné a battere Forester, partendo in fuorigioco. Pochi secondi Artem mette dentro, il Var respinge fuori per la stessa ragione. I giallorossi di Ranieri non demordono. La fortuna premia gli audaci, si dice. Così è: pareggio, all’ultimo, di Hummels.

Al di là dell’atteggiamento, torna anche la vicinanza – anch’essa richiesta da Ranieri – dei tifosi. Sempre a sostengo della squadra, con sciarpata annessa.

LE PAGELLE

Svilar 6,5 – Spiazzato da Son, così resta fino alla mezz’ora. Rilanci imprecisi, anche l’uscita che costringe Angelino e se stesso ai lavori extra: lo spagnolo respinge sulla linea, poi interviene lui con le mani. Così come sul tiro in diagonale di Son.

Celik 6 – Checché se ne dica, quando la Roma arriva per la prima concretamente davanti a Forester è lui ad invitare Dybala a tagliare lo spazio. Gli altri cross sono forti (e forzati) ma poco precisi. Non stropiccia troppo la coperta difensiva. (Dal 64’ Zalewski 6 – Fa partire qualche cross, persosi nell’intensità di cui vive il match).

Mancini 6,5 – Il primo tempo è diviso tra partenze in avanti e corse all’indietro, poi l’infuocato ultimo quarto d’ora lo vede mettere pezze ovunque.

Hummels 7 – “Devo giocare per ritrovare la forma”. Quale miglior modo di cominciare da subito, per la prima volta da titolare? Questo, in teoria. In pratica, l’incubo continua. Non un autogol, ma un assist per gli Spurs: fallo su Sar, il Var manda Son sul dischetto, da dove il pallone spiazza Svilar. Come se non bastasse, si perde costantemente Kulusevski: una volta l’ex Juve fa partire l’assist per Johnson, pochi secondi dopo colpisce il palo. Nel secondo tempo torna la versione che lo ha fatto entrare nella squadra della finale di Champions. Interventi puntuali, anche doppi. Di doppio, poi, c’è il gol che segna. Allora sì, serviva solo giocare.

Ndicka 7 – Qualche difficoltà iniziale cancellata dal pareggio di testa su punizione di Dybala. Da qui torna comodamente al posto di blocco centrale.

Angelino 6 – Bacchettato, elegantemente, da Ranieri, non ha imparato la lezione. Johnson è una pratica faticosa. Il faldone su come marcarlo gli sfugge una volta a sinistra, una volta a destra, proprio dove lo indirizza il funambolico esterno. La respinta sulla linea sembrava l’inizio della ripresa, invece il gol del vantaggio ha le sue impronte. E quelle di Johnson, of course. Quelle dello spagnolo si trovano sulla traversa, colpita a botta sicura nel più positivo secondo tempo

Dybala 6,5 – Pochi, pochissimi minuti a Napoli, ma da subito a Londra. Si accende e la Roma prende forma. Si spegne e la Roma subisce. È l’ago della bilancia romanista. Non è affatto un caso che quando la palla ha varcato la linea della porta difesa da Foster, il tocco illuminante sia stato il suo. Mette sulla testa di Ndicka la palla da colpire per il pareggio, alza con un tocco di fino la sfera che El Shaarawy scaraventa in porta ed il Var riporta fuori. La voglia di fare è incredibile. Fin troppo. Allarga sempre, anche quando non ci sono i presupposti. Il Tottenham ringrazia: così confeziona il 2-1. (Dal 46’ Soulé 6 – Primi minuti della gestione Ranieri. Non sfigura, i fomenti giallorossi lo vedono partecipe).

Koné 6,5 – Inimmaginabile che Ranieri potesse rinunciare a lui quando c’è da mettere ritmo ed intensità. Spaventa quando verso il primo quarto d’ora si accascia dopo una storta alla caviglia destra. Qualche secondo di apprensione, poi i sospiri di sollievo sono per i tanti recuperi. Arriva poi l’urlo, rimasto in gola. Dovbyk lo serve, lui davanti a Forester fa il suo dovere, ma l’ucraino è partito in fuorigioco. Fuori, invece, è il suo tiro da fuori area.

Paredes 6,5 – Beneficiario delle poche rotazioni ed innesti. Palloni persi e recuperati nel primo tempo, ne salva uno velenoso diretto in porta nel secondo tempo. I cambi campo scompensano l’ordine inglese.  Ammonito per gli spintoni con Kulusevski.

El Shaarawy 6 – Si preannunciava una serata da eroe, stile Bologna. Bellissima la girata al volo sulla delizia servitagli da Dybala e rovinata dalla sua stessa posizione in fuorigioco. Quando c’è qualcosa di positivo, offensivamente e difensivamente, c’è. (Dal 68’ Saelemaekers 6,5 – Torna in campo, da cui è stato allontanato dalla frattura del malleolo a Genova. Bentancur gli dà in bentornato con un intervento che gli regala l’ammonizione. A Londra riprende il cammino romanista, che necessiterà senz’altro dei suoi guizzi).

Dovbyk 5,5 – Lento, quasi smarrito. Impalpabile nel primo tempo, dagli spogliatoi torna una versione a colori, seppur scuri. Serve Koné, ma è partito in fuorigioco ed il tocco in porta del francese non può essere valido. Poco cercato, non fa granché per mettersi in mostra.

Ranieri 7,5 – Prestazione. Squadra. Mentalità. Ma se ci si dà la zappa sui piedi tutto è in salita. I suoi ragazzi, però, lo seguono. La fortuna, meno. Tre gol annullati per una questione di centimetri, uno respinto dalla traversa. Chi la dura, la vince. La scommessa Hummels è ripagata nel migliore dei modi.

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