La Repubblica (N. Maurelli) – Nuova Roma, vecchi problemi. La rivoluzione sul mercato non basta per regalare a Daniele De Rossi la prima vittoria stagionale. In casa del Cagliari un punto a testa e porte inviolate, complice l’inaspettata innocuità dell’attacco trainato da Artem Dovbyk e Matias Soulé. Il centravanti ucraino colpisce una traversa ma non punge, il fantasista argentino ispira senza incidere. Sue alcune delle azioni più pericolose della partita, nello stadio dove lo scorso anno aveva centrato la prima doppietta in Serie A con la maglia del Frosinone. Su tutte quella in avvio di secondo tempo, quando costringe Simone Scuffet a deviare in calcio d’angolo un tiro d’esterno in controbalzo.

Per tutta la partita Soulé corre, dribbla e rientra sul suo mancino, ma per far male al Cagliari serve altro. “Il suo atteggiamento mi è piaciuto molto”, commenta De Rossi a fine partita. Buone le triangolazioni con l’altro grande acquisto dell’estate, Enzo Le Fée, subito titolare nel centrocampo giallorosso. Mezzala solo sulla carta, il francese copre tutta l’Unipol Domus, rientrando in difesa e verticalizzando in attacco. Una delle poche note positive della trasferta romanista, nonostante una svista nel secondo tempo, quando perde il pallone davanti all’area di rigore senza che il Cagliari ne approfitti. Al 60esimo Le Fée lascia spazio a Tommaso Baldanzi, contestualmente all’ingresso dell’uomo mercato del momento: Paulo Dybala, promesso agli arabi dell’Al- Qadsiah. Nella testa banchettano i dubbi sul futuro lontano da Roma, ma i piedi continuano ad avere vita propria. Magici, non ascoltano i pensieri.

L’argentino, subentrato a un impalpabile Nicola Zalewski, trova l’interruttore della luce romanista nella serata in cui i suoi compagni di squadra brancolano nel buio, a tastoni in cerca del gol. Che non arriva. Sul finale di partita Dybala pesca Dovbyk con una delle solite invenzioni, ma da due passi l’ex Girona stampa di testa il pallone sulla traversa. Il nuovo centravanti ha ancora bisogno di tempo per ambientarsi. Tra i pochi spunti degni di nota il suo tiro dal limite che agevola il tap-in di Lorenzo Pellegrini, con gol annullato per posizione irregolare. Alla fine la Roma rischia anche di perdere: decisivo il tocco di Mile Svilar sul tiro di Razvan Marin, che colpisce la traversa dalla distanza. Insomma, i tifosi puntavano gli occhi sui nuovi protagonisti e alla fine devono ringraziare le vecchie star. Svilar Dybala su tutti. Col rischio di essere arrivati all’ultimo appuntamento con l’argentino, lontano da Roma, lontano da casa. Senza neanche salutare il suo stadio.

No, non può finire così. Anche se nella conferenza prepartita De Rossi aveva detto che “nessuno è più importante della Roma”. Perché senza Dybala la squadra non gira. Allora per brillare la Roma ha ancora bisogno della sua stella, quali che siano le new entry nel cast. Nel postpartita lo capisce pure De Rossi: “Se non arrivasse nessuno dal mercato, mi spaventerebbe una Roma senza Paulo”.