La Stampa (G.Oddenino) – A ciascuno il suo, di problema. E se nella Roma si chiama Totti, con tutto il caos sollevato dopo la lite di Bergamo con Spalletti, quello del Toro fa invece rima con tutti. Intensi come infortunati, visto che Giampiero Ventura per il big-match di domani sera nella Capitale non recupera nessun giocatore e soprattutto si trova alle prese con un’emergenza senza precedenti. Il tecnico granata, infatti, la prima volta dovrà convocare qualche giocatore della Primavera perché in attacco ha solo due punte per due posti (Belotti e Martinez), mentre a centrocampo sono rimasti Baselli, Obi, Vives e Gazzi (con la riserva Farnerud che ha giocato appena 53’ in questa stagione) per tre ruoli da protagonisti.
Maxi e Immobile fuori uso – Probabilmente Ventura ha vissuto vigilie migliori nel suo Torino e questa catena di assenze complica ulteriormente i piani. Non solo nella caccia al poker di vittorie, ma anche per sperimentare il futuro. L’allenatore genovese dovrà spremere ulteriormente gli uomini più utilizzati e, di conseguenza, il desiderio di testare i giovani che hanno giocato di meno verrà parzialmente rivisto. La situazione più critica è in attacco, con Immobile ancora ai box (spera di tornare domenica contro il Sassuolo) e Maxi Lopez alle prese con febbre e tonsillite.
Petrachi: «È da Nazionale» – Tocca ancora a Belotti, dunque, trascinare il Toro verso l’alto: è andato per la prima volta in doppia cifra in Serie A e nel 2016 è il bomber italiano con più gol (9). «Andava solo aspettato quando non segnava – ha commentato il ds Petrachi a Radio Sportiva –, ma ora non deve smarrire la voglia di crescere e la fama agonistica. Può ambire alla convocazione della Nazionale con Immobile. Il “Gallo” è più prima punta, mentre Ciro ama svariare e può fare l’esterno d’attacco nel 4-3-3». Ottimi spunti per Conte, ancor più per Ventura che su quel modulo costruirà il suo nuovo Toro.