Damiano Tommasi, ex centrocampista della Roma e candidato sindaco di Verona, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Teleradiostereo. Queste le sue parole:
Ha detto che per adesso questo è solo il riscaldamento, la vera partita a Verona deve ancora cominciare
Certo, dobbiamo convincere i veronesi che questa città ha estremo bisogno di cambiare passo, lo potremo fare tutti insieme nei prossimi quindici giorni, con la convinzione che la nostra proposta sia utile per il futuro di Verona, una città che ha bisogno di cambiare ritmo e di voltare pagina, noi ci siamo.
Si sente un po’ come un giovane della Primavera che si ritrova a giocare con i giocatori più esperti?
Ho sempre detto fin dall’inizio che Verona è una città stanca che ha bisogno di facce nuove e soprattutto di una politica che possa far riavvicinare i cittadini all’amministrazione, stiamo lavorando per questo, per innescare un processo inverso rispetto al lavoro dell’amministrazione uscente. Mi auguro che la nostra proposta possa risultare convincente per i veronesi.
Una grande parte dei tifosi della Roma sta seguendo con grandissimo affetto la sua avventura politica, anche se non potrà venire a votare per ovvi motivi: lo sente questo sostegno e questo affetto da parte della tifoseria giallorossa?
Sono vent’anni che lo sento questo affetto, la nostra famiglia di Roma è un capitolo importante della nostra vita, rimarrà per sempre non solo nella mia carriera sportiva, ma anche nella quotidianità, e mi fa molto piacere sentire il sostegno e il supporto di chi fa il tifo da lontano per me, perché hanno capito il mio impegno per la città.
Prevede dei caroselli come quelli della Conference League in caso di vittoria?
Prendere questa responsabilità a Verona è un evento storico, lo è già il risultato di oggi e aver raggiunto il ballottaggi, quindi andiamo avanti passo dopo passo.
Oggi è arrivato Matic a Roma, come lo considera questo nuovo acquisto della Roma?
Lo considero un segnale importante nei confronti del mister, visto che c’era stata qualche perplessità verso la fine del campionato: parliamo dell’arrivo di un giocatore fortemente voluto da Mourinho, che conferma quanto il mister creda nel progetto Roma e quanto ci sia da sperare bene per il futuro.
È vero che a un certo punto ha rischiato di andare alla Lazio?
Ci fu un interessamento da parte di Zeman, che era un mio grande estimatore. Mi avrebbe voluto alla Lazio, ma la trattativa non andò in porto perché il Verona chiese in cambio Marco Di Vaio, che invece finì a Bari in cambio di Protti, dunque cambiai sponda. Col senno di poi mi è andata molto bene, visto che poi Zeman mi ha raggiunto alla Roma e mi ha permesso di fare personalmente un importante salto di qualità, e di rimanere a Roma e alla Roma per tanto tempo.