La Gazzetta dello Sport (M.D. Vite) – Non solo bocciati e promossi ma soprattutto l’idea di dare un impulso ancora maggiore acinque giovani (Marchetti, Colombo, Marcenaro, Ayroldi, Massimi) e una sterzata decisa nel rapporto panchine-allenatore-arbitro.
Insomma: nessuna rivoluzione ma scelte decise e precise sì. E mantenimento di certi paletti già piantati lo scorso anno, fra “tempo effettivo” e “lotta ai rigorini”. Perché quella scorsa è stata una stagione “in cui abbiamo arbitrato in maniera più europea, con un calo drastico dei calci di rigore – aveva spiegato il designatore Gianluca Rocchi a Coverciano un mesetto fa –: in questo senso abbiamo fatto passi da gigante, la linea data è stata chiara ed è stata assorbita. È molto più difficile non fischiare un rigore che fischiarlo, soprattutto per i giovani magari. La media era di 0,38 due campionati fa e di 0,37 una stagione fa; ora è di 0,29. Il miglioramento è evidente“. La nuova annata ripartirà anche dal recupero sempre alto (l’anno scorso sono stati 54’ di media a gara come tempo effettivo) e un concetto: tolleranza zero verso le intemperanze di allenatori e panchine.