Tocca a Mourinho: cambi, rientri e psicologia. Così la Roma può risorgere

La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Alla fine della partita di Udine, un gesto di Mourinho non è passato inosservato: il fatto che sia andato a rincuorare in mezzo al campo tutti i suoi giocatori. Nonostante la squadra abbia giocato male, adesso non sembra il momento delle bastonate. La sensazione è che il gruppo debba evitare la sconfitta col Ludogorets, prendendo coscienza dei propri limiti senza però perdere quell’entusiasmo che trasmette la piazza.

Inutile nasconderlo: in questa fase della stagione in cui ci sono tante partite ravvicinate, gli infortuni di WijnaldumZanioloEl Shaarawy Kumbulla stanno rappresentando un problema. Se a questo si aggiunge le condizioni di forma ancora da migliorare da parte di Camara Belotti, si capisce perché Mourinho sia costretto a puntare sempre sugli stessi. Zaniolo, però, scalpita per tornare in campo già contro l’Atalanta, anche se lui sogna di rientrare magari a Empoli.

Non crediamo che all’orizzonte ci siano delle rivoluzioni tattiche in tempi breve. La rosa che lo Special One ha a disposizione in questa stagione, però, gli permette alcuni cambi, soprattutto nei ruoli più dispendiosi come quelli degli esterni. Per questo giovedì contro il Ludogorets sulle fasce dovrebbero di nuovo cambiare i titolari, e non solo perché le prestazioni di Karsdorp Spinazzola, a Udine, sono state insufficienti.

Così in Europa League sono pronti a partire di nuovo dall’inizio Celik Zalewski. Non è da sottovalutare, poi, che in attacco Abraham Belotti potrebbero scambiarsi il testimone. Non è escluso che possano trovare spazio anche Camara Shomurodov, e in difesa potrebbe riapparire anche Vina. La cosa che conta e che i cambi non sbilancino la squadra come successo a Udine.

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